Francesco Cerminara di Torretta di Crucoli non ce l’ha fatta, è volato in cielo lo scorso mese, ma con il suo coraggio ha salvato la vita a 4 giovani.
Francesco è volato in cielo. Queste, tra le tantissime postate sui social, due delle frasi che hanno fatto il giro del web in un batter d’occhi, non appena da Cosenza giungeva la tristissima, quanto insperata, notizie della morte del giovane colto da malore la sera di vigilia dell’Epifania mentre si accingeva a cenare assieme ai familiari ed amici.
Per il bravo ragazzo dalla chioma bionda, “Dissident” per tutti, l’intera comunità torrettana e crucolese si era stretta fin da subito, seppure simbolicamente, attorno alla famiglia, ai genitori Giuseppe e Rosetta, entrambi impiegati presso l’Ufficio Postale di Cirò Marina, a Vanessa, la giovane sorella, alla fidanzata Mariangela, all’amatissima nonna, e persino in una veglia di preghiera organizzata presso la chiesetta di San Francesco mercoledì scorso.
Ma le preghiere, a cui tutti si erano affidati dopo il preoccupato bollettino medico dei medici, all’indomani di un primo intervento chirurgico presso l’Annunziata di Cosenza che era servito a rimuovere l’ematoma creatosi dopo l’aneurisma di sabato 5 gennaio, non sono servite a molto.
Francesco era sempre rimasto incosciente, sottoposto a coma farmacologico dai sanitari ed in prognosi riservata, nella speranza, comunque esile, che le sue condizioni migliorassero e permettessero un eventuale intervento risolutivo.
Sottoposto ad ulteriori accertamenti, la diagnosi è stata di quelle che nessuno avrebbe mai voluto sentire: morte cerebrale. Tenuto in vita solo dai macchinari. Francesco ci ha lasciati. Oggi, martedi 15 gennaio, la famiglia ha dato il via all’equipe medica alla donazione degli organi, Francesco salverà 4 ragazzi e vivrà ancora.
E stavolta i social sono stati ancora più immediati, nel darne la tragica notizia e nell’esprimere dalle pagine personali di chi meglio lo conosceva il sentimento di sconforto e di tristezza che ha pervaso i cuori di tutti: come Michele che, oltre a un breve passo della canzone “L’arcobaleno”, che Celentano dedicò anni fa allo scomparso Lucio Battisti, ha scritto: “L’onestà fu il suo ideale, il lavoro, la sua vita, la famiglia, i suoi amici, il suo affetto… Ricordo ancora gli anni passati insieme alle scuole elementari e medie, le feste insieme alla nostra classe.. per noi tutti eri il BIONDO (scriveva la redazione de Il Cirotano) . E come allora ADDIO BIONDO..”.