Il cardinal Pell condannato di pedofilia da un tribunale australiano. Gli abusi risalgono agli anni 90. Rischia 50 anni di carcere.
Il cardinale George Pell, principale consigliere finanziario di papa Francesco e ministro dell’Economia vaticano, è stato giudicato colpevole da un tribunale in Australia di abusi sessuali su due ragazzini di 13 anni e rischia fino a 50 anni di carcere.
Domani l’udienza
L’udienza di condanna inizierà domani. Pell continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.
Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria è stato emesso l’11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma reso pubblico solo oggi.
Il cardinale, 77 anni, avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all’epoca aveva 55 anni. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo.
L’udienza di condanna inizierà domani. Il cardinale continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.
LA DECISIONE DI PAPA FRANCESCO
Prima della conferenza per la presentazione del Messaggio del Papa per la Quaresima 2019, il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti, ha letto una dichiarazione nella quale ricorda la nota dei vescovi australiani e la conferma da parte di Papa Francesco, delle misure cautelari già disposte nei confronti del card. Pell, dall’ordinario del luogo al suo rientro in Australia, per garantire il corso della giustizia
“La Santa Sede si unisce a quanto dichiarato dal presidente della conferenza episcopale australiana, nel prendere atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del cardinale George Pell. Una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane. In nome di questo rispetto attendiamo ora l’esito del processo d’appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all’ultimo grado. In attesa del giudizio definitivo ci uniamo ai vescovi australiani nel pregare per tutte le vittime di abuso, ribadendo il nostro impegno a fare tutto il possibile, affinché la Chiesa sia una casa sicura per tutti, specialmente per i bambini e per i più vulnerabili. Per garantire il corso della giustizia, il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del cardinale Pell dall’ordinario del luogo al suo rientro in Australia, ossia che in attesa dell’accertamento definitivo dei fatti al cardinale sia proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età”.
Fonti: Ansa.it e Sala Stampa Vaticana