Un’ispirata e infuocata suor Anna Nobili racconta con coraggio la sua incredibile storia di conversione che l’ha portata dai cubi delle discoteche al convento. Passando anche per Medjugorje.
«Avevo questo vuoto d’amore enorme, ho cercato di riempire questo vuoto con tutto quello che il mondo mi prometteva al di fuori della famiglia.
La vita di tutti i giorni mi annoiava, allora ho iniziato la sera a lavorare nei pub e a frequentare discoteche tutte le notti … conoscevo tutti i PR e ho iniziato non solo a ballare ma a gettare il mio corpo, la mia sessualità, come se fossero delle caramelle.
Mi piaceva la musica e ci sapevo fare ma la danza e il corpo erano la mia arma di seduzione perché solo così potevo mendicare quell’amore che mi mancava.
Sono entrata nel mondo delle grandi luci, nel mondo dello spettacolo ma questo vuoto aumentava.
Mia madre decise di far pregare per me e dopo un paio d’anni…. Quella notte piansi tutta la notte…
Perché Dio ti ama! Hai capito? Ti ama! Ama proprio te!
Di giorno andavo in chiesa e di notte ero l’Anna della perversione…
Poi ho avuto un’effusione spontanea dello Spirito e ho sentito che Dio era dentro di me e ho iniziato a piangere…
Il mio volto era pieno di luce, non l’avevo mai visto con la luce.
Guardavo i ragazzi che mi guardavano il corpo, alcune parti del corpo, ma non volevano conoscere Anna…
Mi venivano in mente le parole di San Paolo… Tu sei tempio dello Spirito Santo…
Il Signore ha fatto un grandissimo miracolo dentro di me; io non potevo guardare negli occhi un bambino, un uomo, un giovane, una donna, perché il mio binocolo era sempre eros, possesso, non potevo mai godermela la relazione.»