Simon Gautier è morto. Il turista francese disperso nel Cilento da 9 giorni, da quel 9 agosto in cui telefonò al 118 per chiedere aiuto, è stato trovato senza vita in fondo ad un burrone.
Il cadavere di Simon, precipitato da un sentiero, era difficile da individuare: decisiva è stata la scoperta di uno zaino attraverso le immagini di un drone. I soccorritori si sono calati in basso dopo aver individuato lo zaino e hanno scoperto il corpo del giovane turista francese, che aveva 27 anni.
Gli uomini del soccorso alpino hanno individuato il cadavere dell’escursionista nela zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di san Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. Simon Gautier, scrivono su Leggo, viveva a Roma e frequentava un dottorato in Storia dell’arte, dopo essersi laureato alla Sorbona. Era un appassionato di escursionismo ed erasolito cimentarsi in imprese del genere.
I genitori e la sorella di Simon hanno appreso la tragica notizia della morte del figlio nell’albergo di Policastro (Salerno) in cui alloggiano. Ad informarli sono stati gli amici francesi di Simon. Una équipe di psicologi francesi, messi a disposizione dall’ambasciata ha raggiunto l’albergo.
L’AMICA: SPERAVAMO FOSSE VIVO
«Sono distrutta, abbiamo avuto fino all’ ultimo la speranza che Simon fosse ancora vivo». Sono le prime parole di Asha, studentessa danese coinquilina di Simon, subito dopo aver appreso la notizia della morta dell’ amico. «Sono momenti terribili – aggiunge la giovane – quelli che stiamo vivendo noi, tutti suoi amici, una ventina dei quali sono giunti dalla Francia».
TRAGICO EPILOGO
Un epilogo drammatico al termine dell’ennesima giornata di ricerche, caratterizzate da una sola novità: il ritrovamento di tracce di sangue in prossimità della spiaggia della Molara di Scario. I soccorritori hanno portato i reperti nel laboratorio di analisi dell’ospedale di Vallo della Lucania. Sul posto anche l’ambasciatore di Francia a Roma, Christian Masset ed il padre di Simon.
A Salerno, il prefetto Francesco Rosso aveva incontrato il diplomatico per fare un punto di situazione. Aveva sottolineato il massiccio spiegamento di forze in campo. Le ricerche – i cui presunti ritardi sono stati smentiti dalla prefettura – si sono svolte su un territorio vasto e con molte asperità, con dirupi e inghiottitoi. Le forze militari hanno utilizzato anche cani molecolari, addestrati per muoversi in territori montani, elicotteri e droni. Tanti volontari della Protezione civile hanno battuto la zona, insieme a una ventina di amici di Simon, giunti dalla Francia.
Da quanto ricostruito, il 27enne, giovedì 8 agosto, dopo essere giunto in treno alla stazione ferroviaria di Policastro, avrebbe dormito in tenda sulla spiaggia di Scario. Avrebbe, poi, spento il proprio cellulare durante la notte per riaccenderlo intorno alle 6 e mezzo del mattino. Allora, presumibilmente, ha iniziato il suo percorso escursionistico, diretto da Policastro a Napoli. La mamma del agazzo conferma questa versione.«Simon prima di partire ha lasciato una mappa del percorso, ma non so se mio figlio ha cambiato idea ed ha preso un altro percorso», ha detto la donna.
Da Leggo.it