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Il Cenacolo: duemila anni di discordia e di preghiera

Cenacolo GerusalemmeMONTE SION – La “stanza al piano superiore” dove il Cristo ha celebrato la Cena e dove gli apostoli hanno ricevuto l’effusione dello Spirito Santo, ha avuto una storia travagliata ed è, ancora ai nostri giorni, al centro di una polemica. In questo luogo importante per la cristianità, in cui il culto è interdetto praticamente tutto l’anno, Papa Francesco celebrerà la messa il prossimo 26 maggio. Un evento che accende la protesta da parte degli Ebrei religiosi che temono un trasferimento di sovranità.
Una chiesa, una moschea, una sinagoga
È possibile visitare il luogo santo ma la liturgia propriamente detta vi è proibita. Nel 1964, Paolo VI semplicemente visitò il Cenacolo. A titolo eccezionale Giovanni Paolo II poté celebrarvi la messa nel 2000. Lunedì prossimo, 26 maggio, papa Francesco a sua volta celebrerà la messa alla presenza dei vescovi di Terra Santa.
È certamente una celebrazione importante in quanto si tratta della prima chiesa degli apostoli. L’evento eccita l’apprensione e la collera da parte degli Ebrei religiosi che vi vedono un tentativo di “riappropriazione” da parte della Chiesa. Per loro ogni forma di culto presso la presunta “tomba di Davide” sarebbe sacrilega
Solo due celebrazioni vi sono consentite ai Francescani. La lavanda dei piedi il Giovedì santo e i vespri di Pentecoste. La messa mai. Si tratta di un edificio complicato: una sinagoga al piano terra proprio accanto ai resti di un chiostro francescano del XIV secolo. Al primo piano, una sala gotica con resti di capitelli di una chiesa cristiana e un mirhab orientato alla Mecca, con accantomuna yeshiva (scuola ebrea di studi religiosi).
La storia del luogo è fatta di sussulti e manifesta la complessità del luogo. Il Cenacolo è stato identificato come tale da Epifanio di Salamina nel IV secolo. Fu poi restaurato dal vescovo Massimo di Gerusalemme e successivamente ricostruito dal vescovo Giovanni II.I Persiani nel VII secolo l’hanno distrutto, sarà ricostruito dai Crociati quattrocento anni dopo con l’aggiunta di un monastero dedicato Maria Madre della Chiesa. Secondo la tradizione, infatti, è sul Monte Sion che ella si è addormentata prima di salire al cielo al momento della sua Assunzione.
Nel 1335, il Cenacolo è acquistato dai Francescani che lo restaurano con una volta gotica. Nel 1523, i Francescani sono scacciati dai Musulmani che trasformano il luogo in moschea. E poiché in Terra Santa la storia delle tre religioni si intreccia in modo inestricabile, la “camera bassa” dell’edificio diverrà più tardi una sinagoga a causa di una tradizione del XII secolo secondo al quale vi si troverebbe il cenotafio del re Davide. Si tratta di un tipo di monumento che non contiene il corpo del defunto. Poiché la vera sepoltura risulta introvabile, questo offre la possibilità di rendere comunque onore al defunto. Si tratta di una tradizione probabilmente cristiana, che può contribuire a individuare il contesto dell’episodio della Pentecoste. Al momento in cui gli Apostoli hanno ricevuto l’effusione dello Spirito Santo c’erano là “degli Ebrei, uomini pii, venuti da tutte le nazioni sotto il cielo” erano “Parti, Medi, Elamiti, uomini della Mesopotamia e della Giudea, della Cappadocia, dell’Asia…”. Quando gli Apostoli parlano e ognuno li intende nella propria lingua, può darsi che fossero in quei paraggi proprio per onorare Davide.
Fino al 1948, il sito è stato una moschea, nella disponibilità di una famiglia musulmana, come testimoniano il mirhab e alcune iscrizioni arabe. Dopo la guerra del 1948 il sito passa in mani israeliane. Dal 1948 al 1967, la “tomba di Davide” è il solo sito della Città Vecchia loro accessibile, il resto era in mani giordani. Solamente da là gli Ebrei potevano pregare su Gerusalemme. Questo passaggio della storia renderà il sito un santuario e un baluardo del sionismo. Per i Musulmani il luogo è ancora di loro proprietà.
Intanto, nella attesa di recuperare il Cenacolo i Francescani hanno costruito un altro santuario a poche decine di metri, si tratta del così detto “Cenacolino”.
Che Israele sia disposto a restituire il Cenacolo alla Chiesa Cattolica per il tramite della Custodia francescana è un tema che continua ad accendere polemiche. L’ipotesi di una eventuale restituzione di sovranità è stata ufficialmente smentita, soprattutto in seguito a molte manifestazioni degli Ebrei religiosi e ai vandalismi noti come “Price Tag” con graffiti tipo “Il Re Davide è per gli Ebrei, Gesù è spazzatura”. Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri di Israele e l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede hanno dichiarato pochi giorni fa che il loro governo non ha la minima intenzione di cedere il controllo del Cenacolo.
In occasione della visita del presidente Shimon Peres in Vaticano si era riaccesa la questione. Il giornale italiano La Stampa aveva pubblicato la notizia che il Cenacolo “stava per ritornare un luogo di culto cristiano”. Che “un protocollo” definito tra le due parti consentiva la celebrazione della messa sotto la custodia dei Francescani. Il sito comunque sarebbe rimasto sotto controllo israeliano.
La protesta scatenata nei contesti ebraici ortodossi potrebbe essere il segno che questo accordo è stato effettivamente discusso. Nella prossimità della visita del Papa, Israele, nel timore di manifestazioni ostili, ha fatto sapere che gli attivisti considerati pericolosi sono “agli arresti domiciliari”.
Il Custode di Terra Santa padre Pizzaballa, il 20 gennaio scorso, alla Radio Vaticana, ha sottolineato che non si tratterebbe di “restituzione del Cenacolo” ma eventualmente di “uso liturgico” precisando che la discussione è ancora in corso.
Per mons. Shomali, vicario patriarcale latino per Gerusalemme, la posizione della Chiesa è chiara: “Non domandiamo sovranità, solo di poter venire e pregare liberamente“. Ricorda poi che la “Tomba di Davide” è onorata anche dai Musulmani e che il sito è “chiamato a essere un luogo di incontro e di preghiera tra i fedeli delle tre religioni”.
Di Myriam Ambroselli fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme

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