La violenza terrorista insanguina le Filippine del Sud alla vigilia del Natale: nella serata del 22 dicembre, durante la messa domenicale, una bomba è esplosa appena fuori dalla cattedrale di Cotabato, città sull’isola di Mindanao, nel Sud della Filippine. Nell’esplosione 22 persone sono rimaste ferite; tra loro 12 soldati che erano impiegati nel pattugliamento della chiesa, una delle misure di sicurezza adottate in occasione delle festività natalizie.
Un secondo attentato dinamitardo si è verificato a poca distanza, ferendo un passante. “È un atto codardo alla vigilia delle celebrazioni natalizie. La Chiesa condanna con forza questi attacchi a persone e chiese”, ha affermato padre Zaldy Robles, sacerdote cattolico in servizio nella cattedrale dell’Immacolata Concezione a Cotabato, come riferisce l’Agenzia Fides.
Padre Robles racconta che l’esplosione è avvenuta quando la messa vespertina domenicale era in corso; la gente, in preda al panico, si è rifugiata in chiesa. Malgrado il clima di tensione e paura, i responsabili ecclesiali hanno esortato la popolazione “a non aver paura di celebrare il Natale con gioia e coraggio”.
In un’altra provincia, quella di Maguindanao, un ordigno è stato fatta esplodere nella città di Upi, ferendo due persone. Una bomba è stata poi lanciata in una stazione di polizia locale ma non è esplosa. L’esercito e la polizia hanno intensificato le indagini per cercare gli autori di queste esplosioni seriali.
“Le misure di sicurezza sono state rafforzate”, ha affermato il sindaco di Cotabato, Cynthia Guiani-Sayadi. Secondo il maggiore Arvin Encinas, portavoce del Comando occidentale dell’esrcito a Mindanao, dietro gli attentati possono esserci gruppi terroristi come il “Bangsamoro Islamic Freedom Fighters” (Biff) o legati al sedicente “Stato islamico” (Isis).