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No al reato di opinione: salvaguardiamo la famiglia!

Ivan Scalfarotto promette l’approvazione del reato di opinione “omofobica” entro 6 settimane. Dobbiamo anche noi moltiplicare sforzi ed energie per informare i cittadini della reale portata di questa pericolosa iniziativa: 1) Qualsiasi discriminazione e qualsiasi violenza, fisica o morale, nei confronti di una persona, quale che ne sia il motivo, compreso l’orientamento sessuale, è attualmente già punibile ed effettivamente punita nei Tribunali italiani. Il Codice Penale prevede una numerosa serie di reati con cui anche ultimamente è stato possibile punire casi di ingiurie e offese verso persone omosessuali (appellate con noti e deprecabili epiteti volgari). Oggi una persona omosessuale è tutelata dalla legge precisamente come qualsiasi altra persona. 2) Il concetto di “omofobia” è un’alchimia ideologica elaborata dalle sigle Lgbt [Lesbiche-gay-bisessuali-transessuali] a livello internazionale ed imposto all’attenzione degli ordinamenti nazionali per il tramite di pressioni politiche ed istituzionali sottratte ad ogni controllo democratico. IL TERMINE “OMOFOBIA” VORREBBE DARE IL NOME AD UN CONCETTO INESISTENTE, o, almeno, ad oggi ancora privo di una definizione chiara e accertata. In generale, si spaccia per “omofobica” qualsiasi posizione che non coincide con le lotte politiche delle stesse sigle Lgbt (matrimoni tra persone dello stesso sesso per poter accedere all’adozione di minori da parte di coppie omosessuali e all’utero in affitto).

3) Il reale intento di questa legge è quello di limitare la libertà d’espressione di tutti coloro che hanno idee non “politicamente corrette” sull’omosessualità e/o sulle battaglie politiche delle associazioni che hanno eletto l’omosessualità a vessillo ideologico. Già oggi che la legge non è stata ancora approvata gli attivisti Lgbt si appellano al concetto di “omofobia” ogni volta che qualcuno critica o prende le distanze dalle battaglie politiche suddette. 4) Noi affermiamo che il matrimonio deve continuare ad esistere secondo la sua natura specifica, cioè con il requisito dell’eterosessualità dei coniugi, per l’esclusivo motivo dei FIGLI, di suprema rilevanza sociale. La famiglia è la società naturale in cui i figli sono meglio accolti ed introdotti nella comunità umana, e in virtù di questo fatto ineguagliabile esiste il matrimonio come riconoscimento della famiglia. Dunque le nostre posizioni non si giustificano affatto in un eventuale pre-giudizio nei confronti dell’omosessualità. Non siamo contro i matrimoni tra persone omosessuali, ma tra persone dello stesso sesso. Significherebbe degradare il ruolo impareggiabile della famiglia nella società, smettere di porre la famiglia al centro di qualsiasi progetto di bene comune.. con danno comune.

Il disegno di legge “anti-omofobia” sarà discusso a luglio in Senato, dopo essere stato già approvato alla Camera. Nonostante il clamore mediatico di pochi, moltissimi senatori di diversi schieramenti nutrono i nostri stessi dubbi di costituzionalità circa questa proposta. Dobbiamo far sì che non rimangano vittime del pensiero unico che si vuol propagandare su questi temi, e sappiano che la maggioranza dei cittadini non presta fede né stima a queste iniziative ideologiche e liberticide. NO AL REATO DI OPINIONE!

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