All’Angelus il Papa, nel 75.mo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, invita a pregare, “dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più”. Ricordando poi la prima Domenica della Parola di Dio Francesco chiede di fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre ed a lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirito Santo”.
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Al termine della preghiera mariana dell’Angelus, Papa Francesco ha
ricordato che oggi si celebra il 75.mo anniversario della liberazione
del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, simbolo della Shoah.
“Davanti a questa immane tragedia – ha affermato il Pontefice – non è
ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti
invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo
ciascuno nel proprio cuore: mai più”.
Aprirsi alla misericordia del Padre
Ricordando l’odierna prima domenica della Parola di Dio, Papa Francesco all’Angelus si sofferma sul Vangelo di ieri, incentrato sull’inizio della missione pubblica di Gesù. In Galilea, “una terra di periferia rispetto a Gerusalemme, e guardata con sospetto per la mescolanza con i pagani”, Gesù comincia la sua predicazione e pronuncia queste parole: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.
Questo annuncio, sottolinea il Papa, “è come un potente fascio
di luce che attraversa le tenebre”. “Con la venuta di Gesù, luce del
mondo – aggiunge il Pontefice – Dio Padre ha mostrato all’umanità la sua
vicinanza e amicizia”, donate “gratuitamente al di là dei nostri
meriti”. Sono questi, spiega il Santo Padre, doni da custodie.
Tante volte risulta impossibile cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo, del male, abbandonare la strada del peccato perché si incentra l’impegno di conversione solo su sé stessi e sulle proprie forze, e non su Cristo e il suo Spirito. Ma la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, no. Credere questo anche sarebbe un peccato di superbia. La nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. È questa – la Parola di Gesù, la Buona Notizia di Gesù, il Vangelo – che cambia il mondo e i cuori! Siamo chiamati, pertanto, a fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre e lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirto Santo.
Annunciare la vera liberazione
È da qui, ricorda il Santo Padre, che comincia “un vero percorso di conversione. Proprio come è capitato ai primi discepoli”:
L’incontro con il Maestro divino, col suo sguardo, con la sua parola ha dato loro la spinta a seguirlo, a cambiare vita mettendosi concretamente al servizio del Regno di Dio.
Sulle orme del Salvatore
Tutti – conclude Francesco – sono chiamati ad essere messaggeri della Parola di Dio:
L’incontro sorprendente e decisivo con Gesù ha dato inizio al cammino dei discepoli, trasformandoli in annunciatori e testimoni dell’amore di Dio verso il suo popolo. Ad imitazione di questi primi araldi e messaggeri della Parola di Dio, ciascuno di noi possa muovere i passi sulle orme del Salvatore, per offrire speranza a quanti ne sono assetati.
Malati di lebbra
Il Santo Padre ha anche ricordato che oggi si celebra oggi la “Giornata mondiale dei malati di lebbra”. “Siamo vicini – ha detto Francesco – a tutte le persone affette dal morbo di Hansen e a quanti in diversi modi si prendono cura di loro”. Quest’anno la Giornata, giunta alla 67.ma edizione, è incentrata sul tema “Mai più ingiustizie, discriminazioni, lebbre nel mondo”.
Vicinanza alle persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina
Il Pontefice ha anche espresso la propria vicinanza” alle persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina”. “Il Signore – ha detto – accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l’epidemia”.
Il saluto ai ragazzi dell’Azione Cattolica
Francesco ha salutato infine i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica, delle parrocchie e delle scuole cattoliche della Diocesi di Roma venuti numerosi al termine della “Carovana della Pace”. Due bambini hanno letto un messaggio e poi sono stati lanciati dei palloncini bianchi e gialli. “Siamo qui – si ricorda nel messaggio – per gridare la voglia di pace alla nostra città e al mondo intero”. “Siamo venuti a trovarti in questa prima “Domenica Della Parola Di Dio”, che hai voluto affinché tutti possiamo concentrarci sul grande valore che la Parola di Dio occupa nella nostra esistenza quotidiana. Da quest’anno in poi, per noi, sarà un appuntamento che attenderemo con gioia!”.
Credito: Vatican News