E’ morta al Cro di Aviano a 44 anni. Abitava a Rorai Grande, nella sua Pordenone, era insegnante di nuoto alla Gymnasium di Pordenone . Bassista e cantante dei Prozac + prima e dei Sick Tamburo poi
Si è spenta nella notte fra sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo al Cro di Aviano la vita, la voce e la splendida persona che era Elisabetta Imelio. Pordenonese, aveva 44 anni.
Bassista e cantante dei Prozac + prima e dei Sick Tamburo poi, aveva saputo raccogliere l’eredità del Great Complotto e riportare la musica di Pordenone alla ribalta nazionale e non solo. Soprattutto, però, Elisabetta era diventata un simbolo della lotta al cancro.
Aveva rivelato pubblicamente la propria lotta prima contro un tumore al seno e poi contro quello al fegato. Insieme al partner musicale Gian Maria Accusani, aveva anche inciso “La fine della chemio”, brano cantato insieme a Jovanotti, Lo Stato Sociale e a numerosi altri artisti “perché bisogna sempre vedere il bello della vita”.
Abitava a Rorai Grande, nella sua Pordenone, era insegnante di nuoto alla Gymnasium di Pordenone. Elisabetta, nipote dello storico capofanfara dell’Ottavo Reggimento Bersaglieri Luigi Imelio e figlia del suo successore Giancarlo.
Poco prima della fine che si avvicinava aveva voluto sposare il suo Francesco, l’insegnante Francesco Isidoro. Insieme a lui, lascia un figlio in tenera età.
La lotta al male di Elisabetta, la sua determinazione, la sua arte, la sua umanità hanno commosso il mondo. Il cancro potrà aver vinto una battaglia, ma non potrà cancellarne il ricordo, il messaggio e la voce.