2 anni fa, il 13 marzo, il cantautore Roberto Bignoli tornava alla Casa del Padre. Oggi 2 appuntamenti LIVE per ricordarlo
E’ stato un protagonista e promotore instancabile della musica cristiana: in trent’anni di lavoro, ha vinto cinque Unity Awards, i premi internazionali dell’United Catholic Music and Video Association dedicati alla musica sacra. Tra le sue canzoni più note ricordiamo Non temere e Totus Tuus cantate davanti a Giovanni Paolo II, Blues cielo blu, Ti voglio seguire e Ballata per Maria.
Gioventù difficile e l’incontro con Dio
Bignoli era nato a Novara nel 1956. La sua è stata un’esistenza segnata dal dolore e dalla speranza: colpito a un anno dalla poliomelite e cresciuto in un collegio “Don Gnocchi,” Roberto, appena diciottenne passa attraverso esperienze “estreme” che lo portano ai margini della società e persino in carcere.
Ma nel 1984, a 28 anni, l’incontro con Dio che gli cambia la vita seguito da un viaggio a Medjugorie che lo fortifica nello scegliere la via del bene.
De’ Andrè
“Io mi sono formato sul genere cantautoriale degli anni ’70 e ’80 – raccontava – il mio punto di riferimento è sempre stato Fabrizio de’ Andrè. Ma mi hanno influenzato anche Brel e Brassens, Jimmy Hendrix, Deep Purple e Bruce Springsteen. Il bagaglio musicale è rimasto ma è cambiato il modo di guardare la realtà e quindi di raccontarla: canto la mia storia di cristiano“.
OGGI LO RICORDIAMO INSIEME CON 2 APPUNTAMENTI STREAMING.
Alle ore 18.00 la testimonianza di Paola Maschio, moglie di Roberto, in una intervista che lo racconta.
Ecco il player per seguire la ‘Prima visione’.
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Alle ore 22.45 un concerto testimonianza di Roberto.
Ecco il player per seguire la ‘Prima visione’
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