Ecco cosa si potrà fare e cosa no nella fase 2
In base al nuovo decreto ministeriale per contrastare il Covid-19 , ecco cosa si potrà fare e cosa no dal 4 Maggio 2020.
1) Posso andare a trovare i parenti?
Sì, nell’ambito della propria regione. Questa parte del nuovo Dpcm, l’ha detto anche Conte, è stata pensata soprattutto per le famiglie che in questo periodo hanno sofferto per separazioni forzate. Ma va ricordato che “sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti (i familiari, ndr) purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine”. Ovvero, anche se ci si muove all’interno dello stesso comune o della stessa regione sono vietati incontri conviviali, celebrazioni di ricorrenze, rimpatriate. E assembramento, secondo interpretazioni del Diritto, è un gruppo costituito da due persone. Importante rispettare anche in queste circostanze familiari le precauzioni: mascherina, e distanza di sicurezza.
2) E se i parenti sono fuori regione?
Almeno fino al 18 maggio non è possibile, ma resta la possibilità di rientrare al proprio domicilio o residenza anche se ci trova in un’altra regione.
3) E posso andare a trovare la fidanzata?
Nel decreto non se ne parla nel dettaglio, ma l’interpretazione fornita da Palazzo Chigi è che «le coppie di fatto, i fidanzati e gli affetti stabili vengono assimilati ai congiunti». Il governo sta comunque valutando se fare una pagina con le risposte alle domande più frequenti per chiarire anche questo punto.
4) Si può fare sport all’aria aperta?
Sì a livello individuale e anche lontano da casa (senza uscire dalla regione) e purché non ci si avvicini agli altri (senza stare a cavillare sul metro o sui due metri) e non si usino mezzi pubblici. Insomma un podista può correre da Roma fino a Sabaudia e ritorno. Ma ne vale la pena? Perché non rassegnarci, in nome del bene collettivo, a un’attività motoria ridotta in attesa del passaggio dell’emergenza. Inoltre può capitare di essere fermati da altre ordinanze tipo quelle comunali di Roma e Fiumicino che bloccano comunque e per qualsiasi attività l’accesso a pineta, spiaggia e mare. E la tintarella non è compresa fra le attività sportive. Restano per ore chiuse palestre, piscine e impianti sportivi. Sono accessibili quelli per gli allenamenti individuali di “atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali”. Per gli sport di squadra se ne parla dal 18 maggio.
Posso fare il bagno in mare?
Chi è residente in un posto di mare può fare il bagno, chi vive in montagna può passeggiare nei boschi.
5) Riapriranno i parchi cittadini e le pinete?
Sì, a discrezione dei sindaci, ma si potranno frequentare sempre tenendosi a distanza dagli altri. E i comuni potranno comunque contingentare gli ingressi.
6) Cosa cambia per i bambini?
Un minore può essere accompagnato fuori da un familiare maggiorenne.
7) L’autocertificazione?
Resta obbligatoria e ne arriverà un’altra versione in attesa di quella digitale.
8) Funerali e messe?
Sì ai primi, ma al massimo con 15 persone, no alle Messe, il che ha suscitato il risentimento della Cei.
9) Le mascherine sono obbligatorie?
Come prima: devono essere usate per le visite ai propri parenti, sui mezzi di trasporto, in tutti gli ambienti sanitari e soprattutto dove non è possibile rispettare. Sarà stabilito “un prezzo equo” (circa 50 centesimi per quelle chirurgiche) per evitare le vergognose speculazioni di queste settimane.
10) Posso raggiungere la seconda casa?
Sì, se si trova in regione.
11) Che cosa si rischia violando i divieti?
L’inosservanza di un provvedimento dell’autorità comporta l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro (articolo 650 codice penale). Ed è ancora peggio se si imbroglia sull’autocertificazione: si tratta del reato ex art. 495 c.p. che prevede da uno a sei anni di reclusione.
Fonte leggo.it