Considerando il mese di marzo, si osserva a livello medio nazionale “una crescita del 49,4% dei decessi per il complesso delle cause”. E’ quanto emerge da un rapporto redatto da Istat e Iss. Se si assume come riferimento il periodo 20 febbraio-31 marzo, i morti passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. I decessi in più sono 25.354, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Italia spaccata a metàIl report prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica e dall’Istituto Superiore di Sanità fotografa un’Italia spaccata a metà: si va da Bergamo, dove l’eccesso di mortalità ha raggiunto il 568%, a Matera, dove si è registrato un calo dell’11,3%, passando da Roma (-9,4%).
Covid-19 come causa diretta o indirettaDei 25.354 morti, 13.710, ossia il 54%, è costituito dai “morti diagnosticati Covid-19”, con “mortalità ‘diretta’ attribuibile a Covid-19”, mentre degli altri 11.644 i tamponi potranno confermare se il coronavirus è stato causa del decesso, una concausa o una causa indiretta dovuta alla “crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.