RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO VENERDI’ – Satana è così scaltro nella tentazione da farci vedere bello ciò che è brutto, vero ciò che è falso, pieno di qualità ciò che è insignificante, necessario ciò che è inutile, bene ciò che è male, fonte di vita per noi ciò che è semplicemente veleno mortale.
Eva mai si era accorta che i frutti dell’albero del bene e del male erano attraenti. È bastata una parola di Satana perché si insinuasse nel suo cuore il desiderio e il gusto per i frutti di quell’albero di morte e non di vita. La narrazione della prima tentazione è semplicemente stupenda. Lascia la mente senza respiro.
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (Gen 3,1-7).
San Paolo sa che Satana conosce dov’è il punto debole dell’uomo: il pensiero. Lui si insinua in esso e riesce a modificarlo, cambiarlo, orientarlo anziché verso il bene, verso il male, non lo guida verso ciò che è giusto, ma verso ciò che è ingiusto e peccato. Per questo invita i discepoli del Signore a porre ogni attenzione a che i loro pensieri non vengano sconvolti, stravolti, fuorviati dalla retta strada della verità e della giustizia.
Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi superapostoli! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi (2Cor 11,1-6).
Gesù vuole che il male sia vinto proprio nei desideri, nei pensieri, alla sua radice o fonte. Si comincia con la custodia degli occhi e degli altri sensi. Se l’occhio non viene santamente custodito, protetto, castigato, dalla sua porta ogni male potrà entrare nel cuore e così dicasi degli altri sensi, specie dall’udito. Chi custodisce i sensi, custodisce pensieri e desideri. Chi invece lascia libero sfogo ai suoi sensi, di certo si smarrirà dietro i pensieri e le sollecitazioni peccaminose di Satana.
Possiamo impedire al male di penetrare nel nostro cuore. È sufficiente tenerlo lontano dai nostri sensi. Oggi questo è divenuto impresa titanica. Non ci sono più barriere, argini. Si vive senza alcuna temperanza, sobrietà, prudenza, circospezione, vigilanza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci le sante virtù. a cura del Movimento Apostolico