Oggi ricordiamo il piccolo Alfredino Rampi…
Oggi vogliamo ricordare quel famoso 10 giugno 1981 quando il Alfredo Rampi detto Alfredino, cadde in un pozzo artesiano situato nelle campagne vicino a Frascati, lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord.
Ci furono tre giorni intesi di tentativi di salvataggio, ma furono inutili. Il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri.
La vicenda ebbe grande risalto sulla stampa e nell’opinione pubblica italiana, con la diretta televisiva della Rai, durante le ultime 18 ore delle operazioni di salvataggio. Gli italiani stettero letteralmente per ore incollati ai televisori, pregando per le sorti del piccolo.
Dopo questa tragedia, lo Stato, capì la mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi evidenziando l’esigenza di creare una nuova struttura organizzativa per poter gestire e fronteggiare le situazioni di emergenza. Nacque così la Protezione Civile.
«Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all’ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi.»
(Giancarlo Santalmassi durante l’edizione straordinaria del TG2 del 13 giugno 1981.)