Vangelo del giorno – Sabato, 4 Luglio 2020
Lettura e commento al Vangelo di Sabato 4 Luglio 2020 – Mt 9,14-17: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?”
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Parola del Signore
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Commento a cura di Paolo Curtaz
L’incontro con il Dio di Gesù ci cambia la vita. È come quando ci si innamora, e come quando ci si sposa con la persona di cui si è perdutamente innamorati.
Molte volte la Bibbia parla in questi termini del rapporto con Dio, come di uno sposo che prende con sé la sua amata sposa. Perciò certi modi di vedere Dio come un giudice indifferente ed implacabile, come un misterioso potente incomprensibile nelle sue azioni, come il custode dell’ordine morale, sono zoppicanti e inadeguati.
Cercare di conservare quest’idea di Dio e di sovrapporla a quella innovativa di Gesù è un inutile rattoppo. Indossiamo il vestito nuovo della festa, piuttosto, per capire la straordinaria novità che Gesù è venuto ad inaugurare! Troppe volte anche noi cristiani abbiamo nel cuore un’idea stantia e vecchia di Dio che mal si adatta all’annuncio evangelico…
Chiediamo allo Spirito Santo di aiutarci a cambiare prospettiva, a cambiare radicalmente di mentalità. Lo sposo è con noi, e la vita è diventata una festa. Certo, non è ancora la pienezza, e certi giorni sono faticosi e tristi e richiedono maggiore preghiera e digiuno, ma il cuore già danza.
Fonte lachiesa.it