Nuovi focolai di Coronavirus in Italia, mentre in sei regioni (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte , Toscana e Veneto), l’indice di contagio ‘Rt’ è sopra l’1. Dati che inducono l’Istituto superiore di Sanità a lanciare un appello per «rafforzare l’attenzione. Oltre ai focolai atribuiibili alla reimportazione dell’infezione vengono segnalate alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine».
«Vi è la necessità di mantenere comportamenti prudenti», aggiunte Giovanni Rezza, direttore generale prevenzione del ministero della Salute, evidenziando che «il numero dei casi è più o meno stabile con Rt di 1,01 dovuto alla presenza di focolai di dimensioni più o meno rilevanti, spesso per casi importati dall’estero».
I rischi restano alti da Nord a Sud, dove crescono le preoccupazioni per una serie di episodi che potrebbero innescare cluster a catena. Tra questi, quello di una escort risultata positiva e ricoverata a Foligno dopo essere stata per 15 giorni a Modica, nel Ragusano, dove aveva preso in affitto un monolocale per il ricevimento di diversi clienti su appuntamento. Tra i nuovi focolai, quello del ristorante a Savona, che ha portato a 18 nuovi casi su 100 tamponi di verifica. Nella lista dei positivi, due infermiere della pediatria di Savona e Matteo Aicardi, nazionale di pallanuoto.
A Ostia, sul litorale romano, la Asl ha disposto la chiusura di uno stabilimento balneare in attesa delle verifiche su un caso positivo di una persona di origini bengalesi. L’indagine epidemiologica è stata avviata, a partire dai dipendenti della struttura e dai contatti dell’uomo posto in isolamento. Il caso indice sembra essere un coinquilino sempre di nazionalità del Bangladesh andato a Milano: avviate le procedure del contact tracing nazionale.
A Napoli esplode la rabbia del governatore De Luca, che dopo gli otto casi emersi nel campo rom di Scampia ha segnalato 30 arrivi dalla Serbia nelle ultime 48 ore, chiedendo più rigore alle frontiere.
E riguardo alla vicenda del campo rom di Scampia ha aggiunto: «L’episodio è partito con il controllo di una giovane donna incinta e dei suoi familiari. Ma nella notte appena hanno saputo dell’infezione sono arrivati altri tre parenti dalla Serbia». Continua a generare polemiche il trasferimento, dalla Croce Rossa di Jesolo, del gruppo dei 43 richiedenti asilo positivi verso altre strutture per l’isolamento. «Ci segnalano che alcuni di questi migranti sarebbero stati trasferiti in edifici privati a Cavarzere. è opportuno che si faccia chiarezza», ha detto il deputato della Liga Veneta Lorenzo Fontana, riferendo di «proteste da parte dei cittadini, molti dei quali lamentano il mancato coinvolgimento in questa scelta»