Oggi la Chiesa ricorda Santa Chiara d’Assisi, Fondatrice
Chiara d’Assisi, nata Chiara Scifi, è stata una religiosa italiana, collaboratrice di Francesco d’Assisi e fondatrice dell’ordine delle Clarisse. Canonizzata come santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni.
LEGGI ANCHE: Recita la preghiera a Santa Chiara d’Assisi
(Fonte www.santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso)
La vita
Chiara Scifi nasce nel 1193 ad Assisi dal conte Favarone di Offreduccio degli Scifi e da Ortolana, entrambi appartenenti ai “boni homines” (classe nobile) del borgo umbro. Dimostra forza d’animo nelle sue scelte radicali che la inducono a sfuggire il matrimonio concordato dalla famiglia di origine, per seguire il desiderio di dedicare la vita a Dio. La sera della domenica delle Palme (1211 o 1212) quando ha 18 anni fugge dalla sua casa e corre alla Porziuncola. Qui l’attendono San Francesco e il gruppo dei suoi frati minori. Le fanno indossare un saio da penitente, le tagliano i capelli e poi la ricoverano in due successivi monasteri benedettini, a Bastia e a Sant’Angelo. Infine Chiara prende dimora nel piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, che era stata restaurata da Francesco. Qui Chiara è stata raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall’altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne. Saranno presto una cinquantina. Così incomincia, sotto la spinta di Francesco d’Assisi, l’avventura di Chiara, figlia di nobili che si oppongono anche con la forza alla sua scelta di vita, ma invano. Anzi, dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita “per andare dalle monache”, ossia per entrare in una comunità nota e stabilita.
Le Clarisse
Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero. Dovevano vivere del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Nasce l’Ordine femminile delle «povere recluse», chiamate popolarmente “Damianite” e da Francesco “Povere Dame”, saranno poi per sempre note come “Clarisse”.
Da Francesco, lei ottiene una prima regola fondata sulla povertà
Venne eletta badessa (anche se per umiltà è stato difficile accettarlo) e ottenne da Francesco una prima regola fondata sulla povertà. Il carisma della donna si manifesta entro le mura del monastero in contemplazione e preghiera, seguendo in parte il modello benedettino da cui si differenzia per la ferma e coraggiosa difesa della povertà. Questo è il tema centrale della sua esperienza mistica, la sequela Christi, da cui Chiara non vuole essere dispensata. Il cardinale Ugolino, vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le diede una nuova regola che attenuava la povertà, ma lei non accettò sconti: così Ugolino, diventato papa Gregorio IX (1227-1241) le concesse il privilegio della povertà, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte. Solo abbandonando i beni materiali e affidandosi a Dio, Chiara si sente libera di percorrere il suo cammino religioso. È questo l’argomento principale su cui vertono i rari scritti e da essi emerge una donna decisa e fiduciosa; tali scritti non aiutano però a ricostruirne la figura storica. Soltanto dopo la sua morte, una Leggenda scritta da Tommaso da Celano ne narra la vita scandita dal silenzio, dalla preghiera, dalla ricerca continua di “altissima povertà”. Passò la seconda metà della vita quasi sempre a letto perché ammalata, pur partecipando sovente ai divini uffici. Portando l’Eucaristia sull’ostensorio, avrebbe salvato, secondo la tradizione religiosa, Assisi e il convento di San Damiano da un attacco di Saraceni nel 1240.
La morte e il culto
Morì a San Damiano, fuori le mura di Assisi, l’11 agosto 1253, a sessant’anni. A soli due anni dalla morte, Papa Alessandro IV, la proclamò Santa ad Anagni il 15 agosto 1255. Fu una profonda devota del Santissimo Sacramento. La principale chiesa dedicata a Chiara è la basilica di Santa Chiara ad Assisi, dove le sue spoglie sono conservate. L’unica cattedrale dedicata alla Santa, invece, si trova nella città di Iglesias. Qui si trova il crocifisso di San Damiano (quello che parlò a San Francesco).
Patrona della Tv
Chiara, molto malata, nella notte di Natale del 1252, venne lasciata sola nel monastero di san Damiano dalle consorelle per la veglia della notte, uno straordinario miracolo le consentì di “vedere” la Messa che si celebrava nella Basilica di San Francesco in Assisi. Questo episodio fu la motivazione per cui Santa Chiara nel 1958 venne proclamata patrona della televisione e delle telecomunicazioni dal papa Pio XII.
Le clarisse
Quello delle clarisse è un ordine monastico claustrale le cui religiose si dedicano prevalentemente alla preghiera contemplativa. Ogni monastero costituisce una comunità autonoma ed è retto da una badessa eletta a tempo determinato; è generalmente sottoposto alla giurisdizione vescovile ed è legato sul piano spirituale all’ordine maschile. Si riconosce nella famiglia francescana. Alla fine del 2005 i monasteri delle clarisse erano 562 e le monache 7.565.
Preghiera
O Serafica Santa Chiara, che pur vivendo segregata dal mondo non dimenticasti i poveri e gli afflitti, ma ti facesti loro madre sacrificando per essi le tue ricchezze e compiendo molti miracoli in loro favore, ottienici da Dio, con la grazia che imploriamo (….), la carità cristiana verso i nostri fratelli bisognosi, in tutte le necessità spirituali e materiali.
Pater, Ave, Gloria
Redazione Papaboys