Iginio Carrer raccontò di sentirsi miracolato dal Sant’Antonio
Sono sicuro che la benedizione del Santo mi ha sempre protetto e sostenuto…
LE SUE PAROLE – Aveva detto a ilgazettino.it «Per tutta la vita ho visto segni portentosi di Sant’Antonio – racconta l’ottantaquattrenne Iginio Carrer, che nella vita ha sempre lavorato nel settore edile -. Mi sento miracolato: per due volte ho avuto incidenti con il camion, che si è distrutto, e io invece sono rimasto illeso.
Ricordo poi una volta, era sera e calava la luce, stavo sollevando un secchio con una carrucola. Il secchio ha urtato una lastra di un balcone, che è caduta a terra dal terzo piano. Si è fracassata davanti ai miei occhi, a pochi centimetri. Un miracolo che io non abbia avuto nemmeno un graffio. Un miracolo dei tanti compiuti da Sant’Antonio».
La vita di Carrer è profondamente legata al Santo: «Nel 1963 avevo appena iniziato a lavorare con una piccolissima azienda, io e due ragazzi che mi aiutavano, molto giovani. In quell’anno mi sono votato alla devozione di Sant’Antonio.
Sono entrato in Basilica e mi sono confessato. Poi ho scoperto che quei radi capelli rossi erano quelli di David Maria Turoldo (il religioso e poeta friulano dell’Ordine dei Servi di Maria, ndr), una grande personalità della Chiesa. Da quel giorno ho iniziato a lavorare, trovando commesse senza grandi problemi, cosa non facile. Sono sicuro che la benedizione del Santo mi ha sempre protetto e sostenuto».