Il cuore della Madonna puro e immacolato -non lavato con “perlana”, ma reso tale dall’adesione al disegno del Signore-, anche se sopraffatto dal disorientamento, aveva una certezza: “lo ritroverò!”. Come la Madre di Gesù, quando non comprendiamo e il cuore e turbato per le mille prove della vita -che tante volte fanno entrare nelle derive esistenziali del nulla-, ricordiamo di tenere fisso lo sguardo sul Gesù (Eb 12,2). Su di Lui, poggiamo noi stessi, sicuri del suo aiuto.
L’esperienza del “cuore” -il termine cuore, in ebraico “leb” compare nella Bibbia 860 volte. La parola fa riferimento all’attività intellettiva e volitiva dell’uomo libero e responsabile di fronte a Dio. Nello stesso tempo è la sede delle emozioni e dei sentimenti: “Il mio cuore esulta nel Signore…” (1Sam 2,1; 16,7b); “Gioisca il mio cuore nella tua salvezza”; “l’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore” (1Sam 16,7b). Il cuore, è la sede del dolore e della sofferenza: “e anche a te (Maria) una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35); in definitiva è il luogo dove è combattuta la battaglia con il male.
Il cuore immacolato di Maria, è l’immagine purificata della Chiesa, che và incontro all’Agnello come una Sposa pronta per il suo Sposo (Ap 21,1)-, porta i credenti a raggiungere la comunione con Dio. Non basta lavarsi con i detersivi di marca, perché prima o poi il peccato e le infedeltà sporcano di nuovo. E’ necessario immergersi nel sangue di Cristo, accettando in spirito di fede la notte oscura, la sofferenza e le incomprensioni come vie privilegiate per conoscere e conquistare Dio. Il cuore immacolato della Vergine Maria, aiuti i credenti a vivere nella quotidianità il salto della fede, per scoprire al di là delle umane debolezze l’amore infinito e misericordioso del Signore. di Don Salvatore Lazzara