Oggi la Chiesa ricorda San Giovanni Gabriele Perboyre
San Giovanni Gabriele Perboyre, al secolo Jean-Gabriel, è stato un presbitero, missionario e martire francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. (Fonte it.cathopedia.org)
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La vita
Jean-Gabriel nasce il 6 Gennaio 1802 a Le Puech (oggi nel comune di Montgesty) in Francia, ed era uno degli otto figli di Pierre Perboyre e di Marie Rigal.
Entrò quindicenne, per qualche tempo, nel seminario diocesano di Montauban diretto da suo zio, sacerdote della Congregazione della Missione (fondata da San Vincenzo de Paoli), per fare compagnia al fratello Louis.
Ma in Seminario, si appassiona alla vita religiosa, sulle orme del grande Santo della carità. Allora decide di rimanervi e chiede di essere ammesso alla Congregazione della Missione.
È accettato e si dimostra subito un novizio modello, esemplare nella preghiera, nell’obbedienza e nella mortificazione: “Gesù merita tutto: perché non dargli tutto?”. Il 28 dicembre 1820, offre a Dio i santi voti.
Ha 18 anni e comincia a studiare teologia nella Casa-madre della Congregazione a Parigi. Si fa notare per la sua intelligenza non comune, per la sua dolcezza, per la sua carità teologale che lo rende simile a San Vincenzo, il Padre Fondatore.
Diventa, senza accorgersene, modello ai suoi compagni di Seminario, che, guardando a lui, si sentono invitati a farsi migliori.
Ha un forte ascendente sugli altri: per questo, è mandato a insegnare ai ragazzi nel collegio San Vincenzo di Mont-Didier (Somme), dove rivela le sue ottime capacità didattiche e il suo zelo per la formazione dei più piccoli, “alla statura di Gesù”.
Il 28 dicembre 1820, pronunciò i quattro voti dei lazzaristi e il 23 settembre 1826 fu ordinato sacerdote nella cappella delle Figlie della Carità, da Monsignor Dubourg, arcivescovo di New Orleans. Il giorno seguente celebrò la sua prima Messa.
Subito dopo fu destinato al seminario di Saint-Flour, dove insegnò teologia dogmatica.
L’anno dopo fu nominato superiore del Convitto Ecclesistico di Saint-Flour. Nel 1832 su pressione dei superiori venne nominato vice-direttore del noviziato a Parigi, svolse questo incarico fino al 1835, quando ottenne il permesso di partire missionario per la Cina.
Lasciò Le Havre il 21 marzo e il 29 agosto 1835 approdò a Macao, dove trascorse alcuni mesi di preparazione e di studio della lingua cinese. Il 21 dicembre 1835, iniziò il suo viaggio verso Ho-Nan, luogo della missione a cui era stato assegnato. Qui rimase due anni poi fu trasferito nella missione di Hou-Pé.
La morte
Nel settembre 1839, iniziarono persecuzioni anti-cristiane ad Hou-Pé che videro Padre Giovanni Gabriele tra le prime vittime.
Spogliato dei suoi abiti e coperto di stracci, subì vari spostamenti da un tribunale all’altro e trattato in modo inumano. Infine venne portato a Ou-Tchang-Fou e dopo essere stato torturato, venne condannato a morte.
A mezzogiorno dell’11 settembre 1840, la ratifica dell’imperatore: padre Jean-Gabriel venne condannato e crocifisso come Gesù. Nell’esito cruento della sua vita, rimbombano le parole che sovente pronunciava: «Gesù merita tutto: perché non dargli tutto?».
Fu beatificato il 10 novembre del 1889 e fu canonizzato il 2 giugno del 1996. La sua memoria liturgica ricorre l’11 settembre.
Possa l’esempio di san Jean- Gabriel Perboyre, proclamato santo da Giovanni Paolo II, continuare ad insegnare alla Chiesa della Cina e di tutto il mondo, che non ci si può salvare se non conformandosi in tutto e sempre a Cristo Gesù.