“Silenziosamente, di nascosto come Gesù a Nazareth, oscuramente, come Lui, ‘passare sconosciuto sulla terra come un viaggiatore nella notte’… poveramente, laboriosamente, umilmente, con mitezza, facendo come Lui, ‘transiens bene faciendo’, disarmato e muto dinanzi all’ingiustizia come Lui, lasciandomi, come l’Agnello divino, tosare e immolare senza far resistenza né parlare, imitando in tutto GESÙ a Nazareth e GESÙ sulla Croce…”.(Charles de Foucauld)
Tutto si svolge in silenzio a Nazareth! Il mistero della salvezza si rivela ad un piccola fanciulla, in un piccolo borgo sperduto del mondo ed in una casa nella semplicità e nella quotidianità. Dio non sceglie le persone importanti o le grandi città per le sue opere, ma è un Dio amante della piccolezza, della nullità e di ciò che è scartato per il mondo. Pensiamo a Lourdes, sceglie Bernadette, la figlia del mugnaio, chiamata da tutti “la merdouse”, e la Madonna appare alla grotta di Massabielle che era la porcilaia del tempo. Pensiamo a Fatima, sceglie tre semplici pastorelli Lucia, Francisco e Giacinta, e appare la Madre di Dio in un piccolo pascolo a Cova da Iria.
La bottega di Nazareth è il piccolo laboratorio delle grandi cose di Dio. Tutto è avvolto da un misterioso silenzio, da una straordinaria normalità dal sudore della fronte tra il telaio del ricamo e il profumo del pane. Maria, donna dei giorni feriali, forse aveva il telaio durante l’annunciazione dell’arcangelo Gabriele, lavorava come tutte le donne ebree del tempo e frequentava il tempio. Gli sarà balzato il telaio dalle mani all’irruzione della luce del Cielo, ma custodiva nello scrigno del suo cuore tutti i segreti divini. Maria è passata per la notte dell’incomprensione, del disprezzo, dello scoraggiamento, della solitudine, ma è rimasta salda nella fede, madre della speranza e ancora di salvezza. Cosa ci insegna Nazareth? Il grande papa Paolo VI scrive: “In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazareth, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri… pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e… Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione…, la preghiera che Dio solo vede nel segreto”.
Senza Nazareth nella vita di ciascuno di noi, non c’è progetto di vita, missione, vocazione. Da Nazareth parte la radice della vita e tutto il lavoro costante di conversione personale e di lavoro interiore che bisogna fare prima di aiutare gli altri. Tanta gente pensa di fare volontariato senza silenzio, senza preghiera, senza spiritualità: questo è un grande inganno! Non si possono toccare le strade delle tenebre senza essere riempiti nel cuore della Luce di Dio!
fra Emiliano Antenucci