Oggi è la memoria dei Santi Angeli Custodi di Dio
Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza.
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Gli Angeli Custodi
Oggi la Chiesa celebra i Santi Angeli Custodi che, secondo la tradizione cristiana assistono, per volere e grazia di Dio, ogni creatura umana, in particolare dopo il Battesimo, dall’inizio dell’esistenza fino alla fine, anche nell’ultimo momento, quando si muore e si va verso il Regno dei Cieli.
Sono i nostri protettori, consolatori, quelli che ci illuminano e che ci guidano, ci difendono da ogni male, ci accompagnano con grande dedizione, amore, e con grande generosità. Sono veramente i nostri amici, i migliori!
L’angelo custode è una figura ricorrente nella vita di molti Santi, che lo hanno considerato quale punto di riferimento per il loro rapporto con Dio e ne hanno sentito la protezione.
Gli angeli trovano l’origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos = messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione.
Tali figure angeliche vengono citate 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell’Antico Testamento.
Gli angeli secondo la bibbia, in base ai diversi ordini sono suddivisi in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli.
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La memoria del giorno
Il nuovo Calendario universale della Chiesa ha conservato, a questa data, non la festa, ma la memoria degli Angioli Custodi.
Un tempo questa festa veniva celebrata il 29 settembre, insieme con quella di San Michele, custode e protettore per eccellenza. Tre giorni fa, a quella data, abbiamo ricordato i tre Arcangeli principali, e diciamo così prototipi, ognuno con il loro nome: Michele, Gabriele e Raffaele.
L’uso di una festa particolare dedicata agli Angeli Custodi si diffuse nella Spagna nel ‘400. Nel secolo successivo in Portogallo, più tardi ancora in Austria. Nel 1670, il Papa Clemente X ne fissò la data al 2 ottobre. L
a devozione per gli Angeli è più antica di quella per i Santi. Prese particolare importanza nel Medioevo quando i monaci solitari ricercarono la compagnia di queste invisibili creature e le sentirono presenti nella loro vita di silenzioso raccoglimento.
Dopo il concilio di Trento, la devozione per gli Angeli fu meglio definita e conobbe nuova diffusione.
Nella vita attuale, però, gli uomini trascurano sempre di più la propria angelica compagnia, e non avvertono ormai la presenza di un puro spirito, testimone costante dei pensieri e delle azioni umane.
Di solito si parla dell’Angelo Custode soltanto ai bambini, e per questo anche l’iconografia si è fissata sulla figura dell’Arcangelo Raffaele, che guida e conduce il giovane Tobiolo.
Gli adulti, invece, dimenticano facilmente il loro adulto testimone e consigliere, il loro invisibile compagno di viaggio, il muto testimone della loro vita. E anche questo aumenta il senso della desolazione e addirittura dell’angoscia che caratterizza il nostro tempo, nel quale si sono lasciate cadere, come infantili fantasie, tante consolanti e sostenitrici verità di fede.
Per concludere ricordiamo che è verità di fede che ogni cristiano, dal Battesimo, riceve il proprio Angelo Custode, che lo accompagna, lo ispira e lo guida, per tutta la vita, fino alla morte; esemplare perfetto della condotta che si dovrebbe tenere nei riguardi di Dio e degli uomini.
L’Angiolo Custode è dunque il luminoso specchio sul quale ogni cristiano dovrebbe riflettere la propria condotta giornaliera.
La preghiera
Per questo la Chiesa ha dettato una delle più belle preghiere che dice:
“Angiolo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Così sia“.