Carlo Acutis un ragazzo normale nella sua santità
La mamma, Antonia Salzano, ci aiuta a capire meglio la sua storia…
Riportiamo una parte d’intervista alla mamma di Carlo Acutis, Antonia Salzano, pubblicata su La Repubblica (di Paolo Rodari), per approfondire e capire meglio la straordinaria figura del giovane beato.
Si dice che la Chiesa potrebbe farlo patrono di Internet, perché?
“Era molto bravo con il computer. Lo usava per ideare mostre che poi hanno fatto il giro del mondo, una è andata in migliaia di parrocchie americane. Evangelizzava via web”.
Molti ripetono una sua frase: Tutti nascono originali, molti muoiono fotocopie.
“Diceva che c’è un progetto unico e irripetibile su ognuno di noi. Occorre soltanto trovarlo ed essergli fedele. Diceva che anche le impronte digitali dicono che siamo unici e irripetibili”.
Aveva molta fede?
“Gesù disse che se si crede si possono spostare le montagne. Lui ci credeva. Parlava sempre con il suo angelo custode. Gli chiedeva aiuto”.
È vero che pensava che sarebbe morto presto?
“Dopo la morte trovai un suo video, una sorta di testamento. Diceva che era destinato a morire. A Milano, il primo dell’anno, a catechismo si usa pescare un santino in un cestino come accompagnamento durante l’anno. Nel 2006 pescò sant’Alessandro Sauli, nel ‘500 vescovo a Pavia. Morì l’11 ottobre, lo stesso giorno in cui fu decretata la morte cerebrale di mio figlio”.