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Ciao Giorgio. E grazie per averci fatto ridere e riflettere. Riposa in pace

BrsgH9ZCMAAI1aO - CopiaROMA  – E’ tornato alla casa del Padre Giorgio Faletti, brillante ed istrionico personaggio, comico (prima di tutto, dall’inizio e sempre), scrittore, attore, interprete, cantante e molto altro. Una penna pulita, stimolante, una voce ed un carattere brillante, mai volgare, mai scontato. Da piccoli ci ha fatto sorridere (con il poliziotto Vito Catozzo, o con Suor Domuta… erano i tempi del primo Drive In) e poi via via lungo i percorsi e le curve difficili della vita.

Si è spento stamattina all’ospedale Molinette di Torino. Aveva 63 anni e solo pochi mesi fa aveva scoperto di avere un tumore. Lo aveva combattuto con il coraggio che gli derivava dalla capacità di saper sempre sorridere alla vita. Era rientrato da poche settimane da Los Angeles, dove aveva passato un lungo periodo in un centro specializzato. L’altro giorno il nuovo ricovero a Torino. 

LA CARRIERA – Dopo l’esperienza del Drive In, “Fantastico” (era il 1990) con Pippo Baudo, Marisa Laurito Jovanotti. Intanto, laureato in Giurisprudenza, coltiva anche la passione per la musica pubblicando nel 1988 pubblica il primo mini-album “Colletti bianchi“, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti.  Nel 1991 suo secondo disco, “Disperato ma non serio“, che contiene tra le altre canzoni, “Ulula“, uno dei brani più trasmessi in radio nell’estate 1991. Sempre quell’anno scrive per Mina, “Traditore”, e la include in “Caterpillar”, ma poi sarà anche autore di brani perMilva, Fiordaliso, e Branduardi.

Nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone “Rumba di Tango”, inserita poi nel suo terzo album “Condannato a ridere“. A Sanremo torna nel 1994 e vince il premio della critica, classificandosi anche al secondo posto in assoluto, con “Signor Tenente”, una canzone ispirata alla strage di Capaci e d’Amelio, che è rimasta nell’immaginario collettivo.

Ma è nel 2002 che sorprende tutti, pubblico e critica, con il suo straordinario esordio da narratore con il primo thriller, “Io uccido”, che vende oltre 4 milioni di copie. Nel 2004 raddoppia con il secondo romanzo “Niente di vero tranne gli occhi”, che al momento ne ha vendute tre milioni e mezzo, per continuare poi la fortunata carriera di scrittore. E’ stato anche attore impegnato, in “Baaria” di Tornatore e nel film “Il sorteggio” di Giacomo Campiotti.

L’ULTIMO MESSAGGIO – Giorgio Faletti era stato costretto ad annullare gli spettacoli che aveva in programma in questi mesi. Lo ha fatto senza drammatizzare, con una sorta di congedo ufficiale dalla vita. «Cari amici – ha scritto Faletti sul suo sito ufficiale – purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio».  

Caro Giorgio, un abbraccio di cuore anche a te, la terra ti sia lieve e riposa in pace! di Daniele Venturi

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