Nelle zone rosse per andare in chiesa a pregare servirà compilare una autocertificazione. La precisazione arriva dalla Cei che aggiunge: in quelle aree meglio utilizzare zoom e facebook per incontrare i fedeli e celebrare a distanza, come è stato fatto durante il precedente lockdown. Il provvedimento, come noto, divide l’Italia in tre aree – gialla, arancione e rossa – a seconda del livello di rischio.
L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure tali da evitare assembramenti, tenendo conto delle dimensioni delle chiese, in modo da garantire almeno un metro. I vescovi ripetono che le celebrazioni «con la partecipazione del popolo si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana».
Nelle zone rosse, per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l’autocertificazione.
Sulle attività pastorali – dal catechismo alle visite ai malati – la Cei «consiglia una consapevole prudenza; raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità e una particolare attenzione a non disperdere la cura verso le persone anche attraverso l’uso del digitale». Nelle zone rosse è meglio «evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d’incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età».