Con la divisione dell’Italia in zone rosse, arancioni e gialle aumentano i divieti e, quindi, anche i rischi di multa. Si comincia dal coprifuoco: vietato uscire dopo le 22.
Chi non avrà un valido motivo per circolare, potrà incorrere in una sanzione di 280 euro, che può arrivare a 560 in caso di recidiva. Il modulo per l’autocertificazione non è cambiato, bisognerà scaricarlo dal sito del ministero dell’Interno e riguarda essenzialmente motivi di lavoro, salute e necessità di rientro nel proprio domicilio.
In questo caso il nuovo decreto della presidenza del Consiglio non fa differenze tra le aree a maggiore rischio e le altre. Il divieto riguarda tutto il Paese di circolazione dopo le 22 riguarda tutto il Paese.
Chi avrà dimenticato l’autocertificazione e venisse fermato potrà compilare il documento alla presenza degli agenti. I divieti elencati dalle norme sono una dozzina. Ma le conseguenze più pesanti si prospettano per chi, sottoposto a isolamento o quarantena, esca di casa.
QUARANTENA
In caso di violazione della quarantena, è prevista la denuncia penale con l’arresto da tre a diciotto mesi 18 mesi, a cui si aggiunge la multa che può andare da 500 a 5mila euro, ma potrebbe essere contestata anche l’accusa più pesante di delitto colposo contro la salute pubblica (articolo 452 del Codice penale).
I LOCALI
Al di fuori delle zone rosse e arancioni, dove è prevista la serrata di bar, ristoranti e negozi, nell’area gialla, che include il Lazio, i locali pubblici potranno continuare a rimanere aperti fino alle 18, mentre le 22 sono termine ultimo fissato per l’asporto. Continuano a non esserci limiti invece per le consegne di cibo a domicilio. Bar e ristoranti, così come i negozi, dovranno riportare un cartello che specifichi il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli delle linee guida vigenti. Massimo in 4 a tavola ed è vietato sostare in piedi davanti ai locali.
La mascherina può essere tolta solo quando si mangia o si beve.
A dover rispettare le norme sono sia i cittadini che i gestori. Le multe sono sempre le stesse, ridotte per entrambi, rispetto alle prime misure di contenimento: quindi tra i 280 e i 560 euro.
Ma i ristoratori, in caso di violazione rischiano la chiusura fino a cinque giorni. E le sanzioni possono colpire anche chi, vicino a “non conviventi” non indossi la mascherina, chi non rispetti il distanziamento sociale minimo di un metro, che, nel caso di chi pratica sport è aumentato a due metri. Il divieto di fare gare di sport “di contatto individuali” e di squadra.