In Italia ci sono 28.337 nuovi casi di coronavirus a fronte di 188.747 tamponi effettuati (mentre il giorno precedente i positivi in più erano 34.767 su 237.225 tamponi).
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 562 decessi (contro i 692 di sabato) per un totale, da inizio emergenza, che arriva a 49.823. In terapia intensiva ci sono 3.801 pazienti (+43). La Regione più colpita resta la Lombardia con 5.094 nuovi casi.
Il Cts “minaccia” il Natale: “Controlli e sanzioni, soprattutto per evitare assembramenti durante lo shopping, dovranno essere rigorosi altrimenti salta tutto”, ha detto il coordinatore Agostino Miozzo. Intanto l‘Oms avverte: “L’Europa si attrezzi o a inizio 2021 ci sarà la terza ondata di coronavirus“. In Alto Adige scende ulteriormente all’1% la percentuale dei positivi allo screening di massa in corso da venerdì.
Essere isolati e non potersi muovere sono restrizioni che tutti stanno provando a causa del lockdown e del coronavirus. Ma c’è un piccolo borgo che questa situazione la sta vivendo da due anni.
E, oltretutto, non per colpa del Covid. Monteviasco, in Val Veddasca, frazione del comune di Curiglia in provincia di Varese, è isolato dal resto del mondo dal novembre 2018 a causa della chiusura della funivia (che dal 1989 ha sempre rappresentato il solo collegamento con il resto del mondo). L’unico accesso è un sentiero, percorso regolarmente dai carabinieri per portare posta, viveri e medicinali agli abitanti del borgo. Abitanti che ora hanno fatto una raccolta firme per far riaprire la funivia, chiusa da quando la morte accidentale del custode ha portato la procura ad aprire un’inchiesta, non ancora terminata, sui possibili rischi legati alla sicurezza dell’impianto.