Incontro di Papa Francesco con un gruppo di teologi
Papa Francesco ha incontrato nella Sala Clementina un gruppo di studenti di teologia
Testimoni “dell’importanza di Dio nella vita e della pienezza che dona una fede vissuta”, in un mondo dove sembra esserci sempre meno posto per la religione. Così Papa Francesco si rivolto ieri mattina ai circa 30 giovani studenti di teologia del “Theologisches Studienjahr” dell’Abbazia della Dormizione della Beata Vergine Maria a Gerusalemme.
Lo Studienjahr, ricorda, è un’opportunità per studenti di teologia cattolica e protestante di conoscere i luoghi biblici e di incontrare le Chiese orientali, il mondo ebraico e quello islamico. A causa della pandemia il programma di studi quest’anno, per la prima volta, non si è tenuto in Terra Santa, ma a Roma presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e questo ha dato l’opportunità dell’odierna udienza.
Compito delle religioni rendere presente Dio
Anche se quest’anno non possono quindi vivere l’esperienza in Terra Santa, trovandosi “quasi in ‘esilio’, come lo definisce padre Nikodemus Schnabel”, benedettino, prefetto degli Studi, Francesco li incoraggia comunque a fare sempre dello studio approfondito della Sacra Scrittura, dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, una caratteristica distintiva del loro programma, ricordando che in questo senso anche Roma offre possibilità:
Sarà vostro compito di entrare in dialogo con un mondo dove sembra esserci sempre meno posto per la religione. Compito che condividiamo con tutti i credenti delle diverse religioni sapendo che rendere presente Dio è un bene per le nostre società. Siamo convinti che le religioni offrono un prezioso apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia nella società. E d’altra parte riteniamo che quando, per vari motivi, si vuole estromettere Dio dalla società, si finisce per adorare degli idoli, e ben presto l’uomo smarrisce sé stesso
A Natale in spirito pellegrini a Betlemme
L’auspicio del Papa è che questo studio presso il “Theologisches Studienjahr” sia una tappa importante nel loro cammino formativo, spirituale e umano e che presto possano conoscere da vicino la “terra promessa”, i luoghi santi della Bibbia. Con lo sguardo al Natale, infine, il Papa ricorda che “in spirito saremo tutti pellegrini presso la grotta di Betlemme”, esortandoli a essere “testimoni del Dio-con-noi”.
(Fonte Vatican News – Debora Donnini)
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