La storia di Sandra Sabbatini: presto sarà beatificata
Nel 1984 mentre stava andando a un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII, a soli 23 anni, Sandra perde la vita in un incidente stradale.
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La fidanzata beata
Stefano Vitali, il primo segretario di Don Oreste Benzi nella Comunità Papa Giovanni XXIII, è stato guarito miracolosamente per intercessione di Sandra Sabbatini, la prima fidanzata della Chiesa che diventerà beata a breve.
“Mi fecero fare una colonscopia e scoprirono un tumore intestinale. Da lì mi diedero 6 mesi, massimo un anno di vita. La sera prima dell’operazione mi si materializza don Oreste nel corridoio dell’ospedale, col suo sorriso disarmante, col suo modo di parlare. A un certo punto lui mi dice io ti affido a Sandra e ho chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra per la tua guarigione”.
Il 29 aprile del 1984 mentre stava andando a un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII, a soli 23 anni, Sandra perde la vita in un incidente stradale. Don Benzi la conosceva bene. Lei aveva appena 12 anni quando le loro vite si incrociarono.
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Sandra viveva nella canonica della parrocchia dello zio prete a Rimini e spesso la trovavano di notte o all’alba a pregare davanti al Santissimo seduta per terra, in segno di profondo rispetto. La sete di Dio e di giustizia sono i due binari nella vita di Sandra, studentessa in medicina che si è tanto spesa per i tossicodipendenti e i disabili. Cinque anni prima dell’incidente Sandra era fidanzata con Guido Rossi da qui l’esclamazione di don Benzi: “Nella Chiesa ci sono genitori santi e anche sposi santi. Ma non sarebbe bello avere anche una fidanzata santa?”.
Il miracolo
“Da un esame al colon – ha ricordato Alberto Ravaioli, primario di Oncologia Ospedale infermi di Rimini dal 1989 al 2012 – emerse la diagnosi della malattia da cui era affetto, non si trattava di colite ma di un tumore intestinale. Fui presente in sala operatoria il giorno in cui fu operato. Dentro l’addome io e il primario chirurgo potemmo verificare tutta l’estensione del tumore. Subito dopo iniziò la terapia e nei primi 3 mesi già ebbi un risultato straordinario. In termini tecnici noi la chiamiamo remissione clinica completa di tutta la malattia, tant’è che il marcatore ritornò subito alla normalità, in 3 mesi. Clinicamente il tumore era sparito. Pazienti col tumore dell’intestino ne ho curati a centinaia durante la mia esperienza di primario oncologo e di pazienti pienamente guariti posso affermare che c’è solo Stefano Vitali”.
“Da quando mi sono un po’ ripreso – ha aggiunto Stefano Vitali – ho sempre sentito un senso di pace e di pulizia, di cambiamento, uno Stefano completamente diverso. Sono prudente nel parlare di miracolo perché io lo so cosa è accaduto. Quello che mi piace di papa Francesco e del significato che ha dato a questo percorso di Sandra è che servono oggi degli esempi di giovani, di giovani come lei, che poi ha chiamato i santi della porta accanto che riescono a far vedere che è possibile vivere a un certo modo nella normalità”.