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Il Figlio dell’Uomo è signore del sabato

1vRIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO VENERDI’  –  Il pio Re Ezechia, a motivo della sua preghiera e delle lacrime, ottiene da Dio la grazia richiesta. Il Signore premia sempre chi lo serve “con fedeltà e con cuore sincero”, molto spesso anche in questa vita. Quante storia meravigliose ascoltiamo di uomini, donne, bambini, che sono stati esauditi da Dio nelle necessità, secondo la sua promessa: “ha ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime”. Quanta sofferenza ripagata con le carezze del Signore! A volte quando non avviene la guarigione fisica, nell’interiorità si apre un orizzonte sterminato di serenità. Misteriosamente si accetta in comunione con Gesù Crocifisso la personale sofferenza, che poi diventa per gli altri testimonianza viva di un Amore che è capace di cambiare la sostanza della cose.

 “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”. Contro ogni fariseismo ipocrita Gesù afferma la libertà da ogni soffocante e iniqua disposizione. Dio si incontra negli spazi liberi dell’anima. Non solo Gesù, ma ogni cristiano in fondo è “più grande del tempio” e “signore del sabato”. Il Signore non desidera l’osservanza fredda ed esteriore delle norme, ma il cuore. Non si tratta di disprezzare le norme; ma sopra di c’è la compassione, che non lascia tranquilli. Chiede ad ogni discepolo non l’avara osservanza di doveri e di prescrizioni ma la continuazione dell’opera di Dio tra gli uomini. E’ più facile puntualizzare i precetti, che percorrere la creatività dello Spirito. La via segnata da Gesù è ardua da seguire.

La fede modella  il credente come creta nelle mani del vasaio. Quando si abbandona la strada, tutto diventa più difficile e pericoloso. Da Dio solo viene la salvezza, perché solo in Lui si trova la vera speranza.        a cura di don Salvatore Lazzara

 

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