Oggi si ricorda il Beato Giuseppe Allamano (sacerdote)
Beato Giuseppe Allamano, sacerdote, che, animato da instancabile zelo, fondò due Congregazioni delle Missioni della Consolata, l’una maschile e l’altra femminile, per la diffusione della fede.
La vita
Giuseppe Allamano nasce a Castelnuovo d’Asti il 21 gennaio 1851; a tre anni rimase orfano di padre.
È concittadino di due santi: don Giovanni Bosco, che l’ha avuto studente; e Giuseppe Cafasso, che è anche suo zio materno.
Viene ordinato sacerdote a Torino all’età di 22 anni. Diventa direttore spirituale del seminario della città a 25 anni e a 29 anni diventa rettore del santuario più caro ai torinesi (la “Consolata”) e del Convitto ecclesiastico per i neosacerdoti.
Però il santuario è da riorganizzare e restaurare, il Convitto è in crisi gravissima. Con fatiche che non cesseranno mai, lui rivitalizza il santuario e fa rifiorire il Convitto.
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Lui, come San Giuseppe Cafasso, è un eccezionale formatore di caratteri, maestro di dottrina e di vita. Vede uscire dai seminari molti preti entusiasti di farsi missionari, ma ostacolati dalle diocesi, che danno volentieri alle missioni l’offerta, ma non gli uomini. E decide: i missionari se li farà lui.
Il 29 gennaio 1901 fonda l’Istituto Missioni Consolata che nel 1902 avvierà le sue attività di apostolato con la partenza per il Kenya dei primi quattro missionari, due sacerdoti e due coadiutori.
L’anno successivo, per rispondere alle necessità della missione keniota e in collaborazione con Giuseppe Benedetto Cottolengo, vengono inviate delle suore vincenzine. Vista la necessità dalla presenza femminile nell’opera di apostolato, nel 1910, fonda le Missionarie della Consolata (Suore Missionarie della Consolata).
Bisogna scuotere la chiesa per l’evangelizzazione
Lui sente però che sull’evangelizzazione bisogna scuotere l’intera Chiesa. E nel 1912, con l’adesione di altri capi di istituti missionari, denuncia a Pio X l’ignoranza dei fedeli sulla missione, per l’insensibilità diffusa nella gerarchia.
Chiede al Papa di intervenire e propone di istituire una giornata missionaria annuale, “con obbligo d’una predicazione intorno al dovere e ai modi di propagare la fede“.
Declinano le forze di Pio X e poi scoppia la guerra nei Balcani. La proposta decade. Ma non per sempre.
Pio XI realizzerà l’idea di Giuseppe Allamano, istituendo nel 1927 la Giornata missionaria mondiale.
La morte e il culto
Gli ultimi mesi furono di sofferenza, fin a spegnersi il 16 febbraio 1926: muore presso il Santuario dell’Istituto Missionari Consolata di Corso Ferrucci.
Il 18 febbraio dello stesso anno fu sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino, con solenne funerale.
Il 7 Ottobre 1990 viene beatificato da Papa Giovanni Paolo II.
Altre sue idee cammineranno dopo, come i suoi missionari e missionarie (oltre duemila a fine XX secolo, in 25 Paesi di quattro Continenti).
Da vivo gli rimproverano di pensare troppo al lavoro “materiale”, di curare più l’insegnamento dei mestieri che le statistiche trionfali dei battesimi. Per lui era fondamentale il Vangelo e la promozione umana, perseguiti con passione e con capacità.
Il suo motto era: “Fare bene il bene“.
Preghiera al Beato Giuseppe Allamano
O Padre, fonte di ogni bene,
salga a te il nostro inno di lode per i doni che hai concesso
al Beato Giuseppe Allamano.
Sacerdote della nuova alleanza, egli fu nella tua Chiesa
ministro di consolazione,
guida saggia e prudente delle anime nella ricerca della tua volontà.
Sollecito dell’avvento del tuo regno, divenne padre e guida
di famiglie consacrate alla Missione,
perché con Maria, prima missionaria del vangelo,
annuncino in ogni parte della terra il Cristo Salvatore.
Concedi a noi, Signore, di imitarne gli esempi,
e di cooperare all’opera della Redenzione,
perchè tutti gli uomini abbiano pienezza di vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.