Dovrebbe avvenire nel Mediterraneo il rientro del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B, secondo le stime aggiornate del sito Space-Track, basate dei dati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad).
La finestra temporale prevede ancora un’incertezza di più o meno un’ora e va dalle 3,11 alle 5,11 italiane; l’area sulla quale dovrebbe avvenire il rientro è più a ovest rispetto a quella precedentemente prevista nel Nord Atlantico, ed è compresa fra 35,9 gradi di latitudine e 24,4 di longitudine: corrisponde al bacino del Mediterraneo.
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Spazzatura senza controllo
Quello che chiamiamo “razzo” è il secondo stadio del Lunga Marcia 5B, che ad aprile ha portato in orbita il primo modulo della nuova stazione spaziale cinese Tiangong. Lungo una trentina di metri per 18 tonnellate di massa, è uno dei detriti spaziali più massicci degli ultimi 30 anni a precipitare dallo spazio, pari al suo “gemello”, un altro Lunga Marcia che precipitò nel 2020, a deorbitare dal 1991, anno in cui venne fatta rientrare la Salyut sovietica. Per un oggetto così massiccio è probabile che qualche frammento non bruci totalmente in atmosfera e arrivi al suolo. Quello dei detriti spaziali è un tema sempre più pressante nell’agenda delle agenzie nazionali, perché le orbite, soprattutto quella bassa, tra i 300 e i 1.000 chilometri, si stanno affollando sempre di più. I lanci di satelliti sono ormai routine quotidiana ma, soprattutto nel caso di oggetti “usa e getta” come questo, andrebbero meglio regolamentati.