CITTA’ DEL VATICANO – Mentre si approssima il 50mo della pubblicazione della prima lettera enciclica di Paolo VI, laEcclesiam suam, firmata da Papa Montini il 6 agosto del 1964, la Libreria Editrice Vaticana ripropone questo importante documento, con una prefazione di monsignor Ettore Malnati, vicario per il laicato e la cultura della diocesi di Trieste.
“Una ‘carta programmatica’ dello stile del suo ministero petrino”, la definisce Malnati, che enuclea le “tre attenzioni” che si prefigge Paolo VI: “la contemplazione della Parola di Dio, del Popolo cristiano e del mondo”.
L’Enciclica – lo ricordiamo – il cui sottotitolo è “Per quali vie la Chiesa cattolica debba oggi adempire il suo mandato”, presenta una ampia introduzione, articolandosi poi in tre capitoli e in 123 punti. Queste le parole iniziali: “Gesù Cristo ha fondato la sua Chiesa, perché sia nello stesso tempo madre amorevole di tutti gli uomini e dispensatrice di salvezza”.
Il primo capitolo è dedicato alla Coscienza, in quanto “noi pensiamo – spiega Paolo VI – che sia doveroso oggi per la Chiesa approfondire la coscienza ch’ella deve avere di sé, del tesoro di verità di cui è erede e custode e della missione ch’essa deve esercitare nel mondo”.
Il secondo è incentrato sul Rinnovamento, poiché “noi – scrive ancora il Pontefice – siamo presi dal desiderio che la Chiesa di Dio sia quale Cristo la vuole: una, santa, tutta rivolta verso la perfezione alla quale egli l’ha chiamata ed abilitata”.
Il terzo capitolo è infine riservato al tema del Dialogo, cioè allo “studio dei contatti” che la Chiesa “deve tenere con l’umanità”.
“Il Pontefice – considera monsignor Malnati nella sua prefazione – vuol richiamare a sé e all’intero popolo di Dio che il fine per cui Cristo ha voluto la Chiesa quale presenza nella storia di una maternità spirituale ed una ‘madia’ aperta per chi attende e vuole salvezza, sussiste in modo completo nella Chiesa cattolica. In tal modo Paolo VI richiama che questa Casa Comune e luogo dove l’uomo incontra Dio come Padre è sgorgato dalla volontà di Cristo ed è lui dunque che le offre quelle potenzialità sacramentali di cui la Chiesa è foriera. Ma il Pontefice vuole richiamare e ricordar a sé e all’intero popolo dei battezzati che è necessario imitare e ripresentare nella storia lo stile che fu del Verbo incarnato: dialogare con ogni uomo e tutto l’uomo perché possa esser nella verità e svolgere la sua missione di presenza attenta ed avveduta a favore non solo dell’umanità, ma di tutto il creato”.
(Paolo VI, Ecclesiam suam, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2014, pagine 124, euro 7,00)