“Che sarebbe ora di me, se Tu, o Madre, non mi avessi chiamato e impetrato tante misericordie? Se dunque Tu mi hai tanto amato, quando io non ti amavo, quanto piu’ debbo sperare dalla tua bonta’ ora che ti amo? Io ti amo, o Madre mia, e vorrei un cuore che ti amasse per tutti quelli che non ti amano. Vorrei una lingua che valesse a lodarti per mille lingue, per far conoscere a tutti la tua grandezza, la tua misericordia, e l’amore con cui ami coloro che ti amano.
Se avessi ricchezze vorrei tutte impiegarle in tuo onore.
Se avessi sudditi vorrei renderli tutti tuoi amanti. Vorrei infine, per Te e per la tua gloria, spender anche la vita stessa se bisognasse. Ti amo dunque, o Madre mia, ma nello stesso tempo temo che io non ti ami: poiche’ sento dire che l’amore fa simili gli amanti alle persone amate. Dunque s’io mi vedo a Te si’ dissomigliante, e’ segno che non ti amo. Tu cosi’ pura, io cosi’ sozzo! Tu cosi’ umile, io cosi’ superbo! Tu cosi’ santa, io cosi’ iniquo! Ma questo e’ quello ch’hai da far Tu, o Maria: poiche’ mi ami, rendimi simile a Te. Tu gia’ hai tutta la potenza di mutare i cuori; prenditi dunque il mio e mutalo. Fa’ vedere al mondo quel che puoi a favor di coloro che Tu ami. Fammi santo, fammi degno tuo figlio”.
Amen. Ave Maria!
(S. Alfonso Maria De’ Liguori)