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Papa Francesco all’Angelus: ‘Compassione, Condivisione, Eucarestia’: questo è il Vangelo

140323_Pope_Francis_angelusCITTA’ DEL VATICANO – Compassione, Condivisione, Eucarestia: le tre parole del Vangelo di oggi che riassumono le parole che Papa Francesco ha pronunciato prima della preghiera mariana della domenica, sotto una lieve pioggia che non ha pero’ fermato i fedeli di Roma ed i pellegrini, accorsi numerosi come ogni settimana in piazza San Pietro.

All’Angelus Papa Francesco si è soffermato sul passo del Vangelo odierno che ci presenta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Compassione, condivisione, Eucaristia. E’ questo è il cammino – sottolinea il Santo Padre – che Gesù ci indica in questo Vangelo. Di seguito il testo:

Cari fratelli e sorelle,

in questa domenica, il Vangelo ci presenta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mt 14,13-21). Gesù lo compì lungo il lago di Galilea, in un luogo isolato dove si era ritirato con i suoi discepoli dopo aver saputo della morte di Giovanni Battista. Ma tante persone li seguirono e li raggiunsero; e Gesù, vedendole, ne sentì compassione e guarì i malati fino a sera. Allora i discepoli, preoccupati per l’ora tarda, gli suggerirono di congedare la folla perché potessero andare nei villaggi a comperarsi da mangiare. Ma Gesù rispose: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mt 14,16); e fattosi portare cinque pani e due pesci, li benedisse, e cominciò a spezzarli e a darli ai discepoli, che li distribuivano alla gente. Tutti mangiarono a sazietà e addirittura ne avanzò! In questo avvenimento possiamo cogliere tre messaggi. Il primo è la compassione. Di fronte alla folla che lo rincorre e – per così dire – “non lo lascia in pace”, Gesù non reagisce con irritazione, ma sente compassione, perché sa che non lo cercano per curiosità, ma per bisogno. E il segno di questa compassione sono le numerose guarigioni da lui operate. Gesù ci insegna ad anteporre le necessità dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze, pur legittime, non saranno mai così urgenti come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere. Il secondo messaggio è la condivisione. È utile confrontare la reazione dei discepoli, di fronte alla gente stanca e affamata, con quella di Gesù. I discepoli pensano che sia meglio congedarla, perché possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: date loro voi stessi da mangiare. Due reazioni diverse, che riflettono due logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a sé stesso; Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che è quella della condivisione. Se avesse congedato le folle, tante persone sarebbero rimaste senza mangiare. Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti. Attenzione: non è una magia, è un “segno”! Un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il “nostro pane quotidiano”, se noi sappiamo condividerlo come fratelli!

Infine un terzo messaggio: il prodigio dei pani preannuncia l’Eucaristia. Lo si vede nel gesto di Gesù che «recitò la benedizione» (v. 19) prima di spezzare i pani e distribuirli alla folla. E’ lo stesso gesto che Gesù farà nell’Ultima Cena, quando istituirà il memoriale perpetuo del suo Sacrificio redentore. Nell’Eucaristia Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona Sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro.

Compassione, condivisione, Eucaristia. Questo è il cammino che Gesù ci indica in questo Vangelo. Un cammino che ci porta ad affrontare con fraternità i bisogni di questo mondo, ma che ci conduce oltre questo mondo, perché parte da Dio Padre e ritorna a Lui. La Vergine Maria, Madre della divina Provvidenza, ci accompagni in questo cammino

 

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di Redazione
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