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Papa Francesco ai laici in Corea: nutrire i poveri è cosa buona, ma non basta

laiciLa Chiesa ha bisogno di una testimonianza credibile dei laici alla verità salvifica del Vangelo, al suo potere di purificare e trasformare il cuore umano, e alla sua fecondità nell’edificare la famiglia umana in unità, giustizia e pace”. A ribadirlo oggi, nel corso dell’incontro con oltre 150 leader dell‘Apostolato laico presso il Centro di Spiritualità a Kkottongnae, è stato Papa Francesco.

Il pontefice ha sottolineato come “ogni cristiano battezzato ha un ruolo vitale in questa missione. I vostri doni di laici, uomini e donne, sono molteplici e vario è il vostro apostolato, e tutto ciò che fate è destinato alla promozione della missione della Chiesa”. “La fecondità della fede – ha detto Papa Bergoglio – si esprime in solidarietà concreta nei confronti dei nostri fratelli e sorelle, senza alcun riguardo alla loro cultura e allo stato sociale, poiché in Cristo – non c’è greco o giudeo – ”.

Papa Francesco, tuttavia, ha tenuto a specificare che “questa attività non si esaurisce con l’assistenza caritativa, ma deve estendersi anche ad un impegno per la crescita umana. Assistere i poveri è cosa buona e necessaria, ma non è sufficiente”. “Non solo l‘assistenza ma anche lo sviluppo della persona – ha aggiunto il Papa parlando a braccio – assistere i poveri è cosa buona e necessaria ma non è sufficiente. Vi incoraggio a moltiplicare i vostri sforzi nell‘ambito della promozione umana, cosicché ogni uomo e ogni donna possa conoscere la gioia che deriva dalla dignità di guadagnare il pane quotidiano, sostenendo così le proprie famiglie. Ecco questa dignità, in questo momento, è minacciata di essere tolta per questa cultura del denaro che lascia senza lavoro tante persone. Noi possiamo dire: padre, noi gli diamo da mangiare. Ma non è sufficiente. Lui e lei che sono senza lavoro devono sentire nel loro cuore la dignità di portare il pane a casa, di guadagnarsi il pane. Affido questo lavoro a voi” ha detto rivolgendosi ai laici in sala.

Dal Papa è venuto anche il riconoscimento del “prezioso contributo offerto dalle donne cattoliche coreane alla vita e alla missione della Chiesa in questo Paese, come madri di famiglia, catechiste e insegnanti e in altri svariati modi” e dalle famiglie cristiane. “In un’epoca di crisi della vita familiare, le nostre comunità cristiane sono chiamate a sostenere le coppie sposate e le famiglie nell’adempiere la loro missione nella vita della Chiesa e della società. La famiglia rimane l’unità basilare della società e la prima scuola nella quale i bambini imparano i valori umani, spirituali e morali che li rendono capaci di essere dei fari di bontà, di integrità e di giustizia nelle nostre comunità”.

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Non sono mancate, infine, alcune raccomandazioni: “cari amici, vi chiedo di continuare a promuovere nelle vostre comunità una formazione più completa dei fedeli laici, mediante una catechesi permanente e la direzione spirituale. In tutto ciò che fate, vi chiedo di agire in completa armonia di mente e di cuore con i vostri pastori, cercando di porre le vostre intuizioni, i talenti e i carismi al servizio della crescita della Chiesa. Il vostro contributo è essenziale, poiché il futuro della Chiesa in Corea, come in tutta l’Asia, dipenderà in larga parte dallo sviluppo di una visione ecclesiologica fondata su una spiritualità di comunione, di partecipazione e di condivisione dei doni”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Agensir

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