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Fallisce anche la tregua umanitaria. Nuova minaccia di Putin all’Europa che scende in piazza per la pace

Lunedì il terzo round di colloqui Russia-Ucraina

Si terrà lunedì il terzo round di negoziati tra Russia e Ucraina. Lo riportano da una parte l’agenzia russa Interfax, dall’altra uno dei membri della delegazione di Kiev, David Arakhamiya, che lo ha annunciato su Facebook senza aggiungere ulteriori dettagli.

E’ già finita la tregua per i corridoi umanitari, con il sindaco di Mariupol che ha denunciato: “I bombardamenti continuano, impossibile evacuare i civili”. Il presidente russo: corridoi ostacolati dai nazionalisti. Oggi o domenica terzo round di colloqui

L’offensiva di Mosca intanto non conosce soste, anzi la campagna aerea si intensifica. Le città bombardate e assediate sono allo stremo. Kiev è accerchiata, anche se il lunghissimo convoglio delle forze di Mosca si è fermato a 25 chilometri dalla capitale.

A Sud le forze russe avanzano e si preparano ad assediare Odessa. La stampa ucraina riferisce dell’uccisione durante un arresto di uno dei negoziatori del Paese, accusato dagli 007 di essere una spia.

La Cina interviene finalmente nel conflitto auspicando che “i combattimenti cessino il prima possibile”.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi al telefono con il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Intanto, la Russia aveva dichiarato per il decimo giorno di guerra la prima tregua dall’inizio del conflitto aprendo ai corridoi umanitari.

Ma a Mariupol le autorità municipali riferiscono che gli attacchi continuano e le operazioni di evacuazione dei civili sono stare rinviate. Putin: “L’operazione militare procede secondo i piani, sanzioni alla Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra”.

foto.tgUcraino.
foto.tgUcraino.

Italia e tutta Europa in piazza: Vogliamo la pace!

L’invasione russa sta portando dolore e devastazione in Ucraina: è un conflitto che minaccia di allargarsi. Altre guerre continuano a mietere vittime in Siria, Yemen, Etiopia e altre terre ancora. A pagare sono sempre i più indifesi, in particolare i bambini. Le persone semplici vogliono la pace

Oggi più che mai sogniamo la profezia di Isaia – scrive Vaticannews: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra” (Is 2,4).

Per troppo tempo, qui in Europa, abbiamo dato per scontata la pace. La guerra era affare di altri, di popoli lontani, potevamo dimenticarci di quelle guerre, coinvolti solo dal grido dei fuggitivi in cerca di una nuova speranza, forse insensibili al dolore di quelle persone. Quelle guerre ci sono ancora: Siria, Yemen, Etiopia e tante altre ancora. Le persone continuano a fuggire, cercano solo di vivere.

(Video dall’Ucraina): La speranza vivente: Gesù Cristo, nonostante le bombe

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