Ucraina, Onu: 474 civili uccisi e 861 feriti dall’inizio dell’invasione russa
L’Onu ha riferito che dall’inizio dell’invasione russa sono morti 474 civili in Ucraina e altri 861 sono rimasti feriti.
La crisi umanitaria è drammatica e senza precedenti soprattutto per i bambini: almeno un milione sono già fuggiti dall’Ucraina in meno di due settimane.
Ecco la denuncia dell’Unicef
La crisi umanitaria causata dal conflitto tra Russia e Ucraina vede aggiungere un altro tassello al disastro a cui stiamo assistendo da due settimane a questa parte: un milione di bambini sono già scappati dall’Ucraina come ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef. “Una buia prima volta nella storia“. Elder, in un’intervista alla Cnn, ha sottolineato che si tratta di una cosa senza precedenti: “Non avevamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e di questa portata“.
Dove vanno i bambini in fuga
Più della metà dei rifugiati è fuggita nella vicina Polonia (1,2 milioni), molti dei quali sono fuggiti anche in Ungheria (191mila), Slovacchia (141mila), Moldavia (83mila) e Romania (82mila). È incredibile pensare come, quasi la metà di questi numeri, sia rappresentato da bambini in fuga dal loro Paese a causa dell’invasione russa ordinata da Putin.
Il centro moldavo di Chisinau, però, sembra essere uno dei più gettonati sia per la vicinanza geografica che per l’adozione di un campo profughi ad hoc allestito dall’associazione “Amici dei bambini”. Assieme al campo ucraino di Volodraka, il centro moldavo assicura a chi è scappato i primi beni di necessità, in attesa che vengano aperti i corridoi umanitari e che, si spera, si trovino soluzioni più stabili.
Per il momento a Chisinau stanno arrivando bambini profughi, ma ci si prepara ad accogliere anche gli orfani: in Ucraina, prima che scoppiasse la guerra, se ne contavano 150mila, distribuiti in 400 orfanotrofi. Molti sono già arrivati in Italia, altri vengono seguiti dalle associazioni umanitarie che hanno piazzato volontari e campi a ridosso dei confini.
LE ULTIME ORE DELLA GUERRA
Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la prima volta apre a compromessi sul futuro status di territori come Crimea e Donbass, pur rifiutando ultimatum da Vladimir Putin, Mosca viola ancora i corridoi umanitari e minaccia lo stop di gas all’Europa all’ipotesi di un embargo al petrolio russo.
Parigi e Berlino provano a coinvolgere Pechino: il presidente cinese Xi Jinping “deplora” la guerra ma invita alla moderazione sulle sanzioni.
Alt del numero uno della Nato: conflitto fuori controllo se va oltre l’Ucraina.
Si continua a combattere in Ucraina nonostante l’apertura di alcuni corridoi umanitari. Il ministero degli Esteri ucraino denuncia che i russi hanno violato il cessate il fuoco tra Zaporizhzhia, dove c’è la centrale nucleare maggiore d’Europa, e Mariupol, sul Mar d’Azov, bombardando i civili in fuga. Ci sarebbero almeno 300mila persone in “ostaggio” a Mariupol, dove ieri un bambino sarebbe morto di disidratazione. A Sumy l’evacuazione dei civili attraverso il cosiddetto ‘corridoio verde’ è stata interrotta “a causa dei bombardamenti dei carri armati nemici”, riporta l’agenzia ucraina Unian, citando un suo corrispondente nella zona. Tutte le auto in uscita vengono rimandate indietro così come e le persone che tentavano di lasciare la città a piedi.
A Sumy all’alba sotto il fuoco russo sono rimaste uccise almeno 21 persone, di cui due bambini. Evacuazioni dovrebbero essere in atto anche da Chernihiv e Kharkiv, città in ginocchio e semi distrutte. Da quest’ultima però il sindaco denuncia: “Siamo vittime di un genocidio, qui non c’è nessun corridoio umanitario”.