O Vergine Immacolata, che sorpassi le virtu’ di tutti i giusti, che sei la Regina dei cieli e la Signora degli angeli, guarda dal tuo trono il popolo afflitto che T’implora
Seguilo, o Madre, con la tenerezza del tuo sguardo dappertutto. Santa Maria, Madre di Dio, Madre di Grazia, Madre di Misericordia, Madre di Pace, Madre d’Amore, donaci la Carita’.
Non distogliere dai tuoi figli i tuoi occhi benigni. Madre del Redentore, ottieni al mondo la Pace e ad ogni anima la grazia divina. Amen. Ave Maria!
Giovedì della quarta settimana di Quaresima
Amo la preziosità del tuo corpo e la dolcezza del tuo sangue.
Egli fu l’Uomo che non si sottrasse alla sofferenza.
È scritto di lui che si lasciò condurre al patibolo come un agnello e che non aprì bocca (At 8, 32).
Fu anche invitato a difendersi da chi pretendeva di avere potere su di lui. Ma egli tacque.
E quando qualcuno tentò di difenderlo con la spada, glielo proibì. Poi disse che avrebbe potuto anche chiamare le legioni degli angeli, suoi ministri, per difenderlo. Ma non lo fece e non si sottrasse agli insulti, alle percosse, alla condanna.
È una storia vera, una storia sconcertante quella dell’Uomo che era Dio. Una storia che trovò il suo epilogo quando il centurione romano, di fronte ai fatti, esclamò: “Costui è veramente figlio di Dio”.
Non c’è altra spiegazione in tutta questa storia che rimane incomprensibile a livello umano. Perché questo desiderio e questa volontà di Dio? Perché questa immolazione? Perché questo sacrificio del Figlio suo per la redenzione dell’umanità?
Dopo questi interrogativi che toccano il mistero di Dio, sorgono altri interrogativi che toccano la vita dell’uomo.
Perché tanta negatività da parte dell’uomo verso Dio e verso Gesù Cristo? E non è forse vero che il suo mistero di amore è perennemente vitale? Ma gli uomini restano chiusi nel loro silenzio che è negligenza e ignoranza.
Sta scritto che egli sta alla porta e bussa. Se qualcuno gli apre, egli entra e si ferma “a cena”. A quella cena si partecipa mangiando il suo corpo e bevendo il suo sangue.
Il mio sogno è essere trovato degno di condividere la tua immolazione, Gesù.
Egli fu l’Uomo che non si sottrasse alla sofferenza.
È scritto di lui che si lasciò condurre al patibolo come un agnello e che non aprì bocca (At 8, 32).
Fu anche invitato a difendersi da chi pretendeva di avere potere su di lui. Ma egli tacque.
E quando qualcuno tentò di difenderlo con la spada, glielo proibì. Poi disse che avrebbe potuto anche chiamare le legioni degli angeli, suoi ministri, per difenderlo. Ma non lo fece e non si sottrasse agli insulti, alle percosse, alla condanna.
È una storia vera, una storia sconcertante quella dell’Uomo che era Dio. Una storia che trovò il suo epilogo quando il centurione romano, di fronte ai fatti, esclamò: “Costui è veramente figlio di Dio”.
Non c’è altra spiegazione in tutta questa storia che rimane incomprensibile a livello umano. Perché questo desiderio e questa volontà di Dio? Perché questa immolazione? Perché questo sacrificio del Figlio suo per la redenzione dell’umanità?
Dopo questi interrogativi che toccano il mistero di Dio, sorgono altri interrogativi che toccano la vita dell’uomo.
Perché tanta negatività da parte dell’uomo verso Dio e verso Gesù Cristo? E non è forse vero che il suo mistero di amore è perennemente vitale? Ma gli uomini restano chiusi nel loro silenzio che è negligenza e ignoranza.
Sta scritto che egli sta alla porta e bussa. Se qualcuno gli apre, egli entra e si ferma “a cena”. A quella cena si partecipa mangiando il suo corpo e bevendo il suo sangue.
Il mio sogno è essere trovato degno di condividere la tua immolazione, Gesù.