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Supplica antica e ‘potente’ a San Giuseppe, per ottenere grazie oggi, 1 Maggio 2022, festa del Santo ‘lavoratore’

Supplica antica per chiedere una grazia a San Giuseppe

Oggi, 1 Maggio 2022, è la festa di San Giuseppe Lavoratore: ecco la supplica..

Preghiera:

O San Giuseppe, la cui protezione è così grande, così forte, così sollecita davanti al trono di Dio, ti affido tutti i miei interessi e i miei desideri.

O San Giuseppe, assistimi con la tua potente intercessione, e ottieni per me dal tuo Figlio divino tutte le benedizioni spirituali attraverso Gesù Cristo, nostro Signore, di modo che essendomi affidato al tuo potere celeste possa offrire il mio ringraziamento e il mio omaggio al più amorevole dei padri.

(continua dopo il video)

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O San Giuseppe, non mi stanco mai di contemplare te e Gesù addormentato tra le tue braccia; non oso avvicinarmi mentre Egli riposa accanto al tuo cuore.

Stringilo in nome mio e bacia il Suo capo per me, e chiedigli di restituire il bacio quando sarò sul letto di morte.

San Giuseppe, patrono delle anime che stanno per morire, prega per me. Amen.

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Supplica antica per chiedere una grazia a San Giuseppe
Supplica antica per chiedere una grazia a San Giuseppe

Ricordate, Dio risponde sempre alle nostre preghiere, anche se non sempre ci aspettiamo la risposta che poi riceviamo.

Amen

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Più di tutti, San Giuseppe rappresenta la dignità del lavoro umano che è dovere e perfezionamento dell’uomo che così esercita il suo dominio sul Creato, prolunga l’opera del Creatore, offre il suo servizio alla comunità e contribuisce al piano della salvezza.

Giuseppe ama il suo lavoro. Non si lamenta mai della fatica, ma da uomo di fede la eleva a esercizio di virtù, sa essere sempre contento perché non ambisce alla ricchezza e non invidia i ricchi: per lui il lavoro non è un mezzo per soddisfare la propria cupidigia, ma solo strumento di sostentamento per la sua famiglia.

Poi, come viene prescritto agli ebrei, il sabato osserva il riposo settimanale e prende parte alle celebrazioni. Non deve stupire questa concezione nobile del lavoro più umile, quello manuale: già nell’Antico Testamento, infatti, Dio viene simboleggiato di volta in volta come vignaiolo, seminatore, pastore.

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