Ciò che è accaduto a quest’uomo a Medjugorie è a dir poco folgorante.
Si trovava lì diciamo per caso, anche se per chi ha fede il caso non esiste, e mai nessuno avrebbe potuto immaginare un simile fatto.
Tutto faceva pensare a una direzione sensibilmente diversa per la sua vita. Eppure, nonostante lo scetticismo, è bastato mettere piede la prima sera per fare scoppiare una scintilla molto potente.
Sébastien Brière aveva solamente 25 quando accadde l’impensabile per la sua vita. Dal punto di vista umano, infatti, non aveva di certo le caratteristiche che indicavano il suo improvviso cambio di rotta.
Sébastien infatti non solo era un figlio unico molto timido e introverso, ma è anche cresciuto in una famiglia totalmente estranea a ogni questione di fede.
Chi era Sébastien e cosa stava vivendo fino ad allora
Per questa ragione, nessuno immaginava che avrebbe mai fatto un passo di tale portata. “A casa solo la mia nonna materna praticava. Fu lei a insistere coi miei genitori perché fossi battezzato. Ci hanno messo dieci anni prima di ottemperare alla sua richiesta!”, racconta oggi il ragazzo divertito. “L’accompagnavo alle messe di Natale, delle Palme e di Pasqua, senza capirci niente. Molto terra terra… non è che il catechismo mi piacesse di più“.
Il ragazzo infatti, anche crescendo, non ebbe grandi turbolenze, al contrario portò avanti sempre una vita serena e tranquilla. Stava per diventare architetto paesaggista, e fu però all’improvviso uno dei suoi zii che lo invitò a recarsi in pellegrinaggio a Medjugorje. Gli raccontò di questo posto speciale e lo incitò in più maniere a recarvisi, assicurandogli che quella esperienza di vita non lo avrebbe di certo lasciato indifferente.
Sébastien, che non aveva alcun legame con la fede ma che sostanzialmente aveva un animo buono, di fatto lo ascoltò. Si era immaginato che un viaggio turistico non avrebbe in alcun modo portato nocumento alla sua vita, quindi perché non provare. Ancora più, se ci si mette un po’ di impegno umanitario, che siano lavori di utilità presso campi profughi o orfanotrofi, quella esperienza gli avrebbe sicuramente fatto bene. Ma non immaginava quanto.
Arrivato nel posto fu portato contro il suo volere a Messa…
Purtroppo per lui però, ironicamente, appena arrivato sul posto dovette necessariamente “sorbirsi” una Messa. Appena arrivato, vide stranamente dal solito una chiesa parrocchiale incredibilmente stracolma di persone piene di fede e desiderose di incontrare in maniera radicale il Signore. Quando cominciò la liturgia, qualcosa di stupefacente cambiò intorno a lui, e la prospettiva di quel momento era diventata incredibilmente diversa.
Nonostante doveva restare in piedi per la tanta gente che partecipava alla Messa, arrivato al momento della consacrazione, quando tutta l’assemblea s’inginocchiò ai banchi, il momento che il giovane stava vivendo prese il sopravvento. Cominciò a piangere come non aveva mai fatto prima. Quelle lacrime continuarono per tutto il resto del soggiorno a Medjugorie.
“Non capivo che cosa mi prendesse, se non che si trattava di lacrime di gioia e non di tristezza”, racconta oggi. Al suo ritorno in Francia non era più la stessa persona di prima. “Tutto gioioso, come alleggerito, mi sono messo a recitare il rosario ogni giorno, ad andare a messa ogni domenica. Maria mi ha preso per mano per condurmi a suo Figlio. I miei amici erano sbalorditi, ma rispettosi”, disse.
Non aveva mai pensato di diventare prete, eppure fu ciò che accadde
Tornò in seguito più volte a Medjugorie, e ogni volta la visita diventava più appagante e la sua fede si faceva più intensa. Quando nel 2004 ci andò insieme alla sua fidanzata, Isabelle, che a sua volta tornò a casa totalmente trasformata, fu lei che individuò quella vocazione che stava nascendo nel suo cuore. Stavano parlando di matrimonio, eppure era ormai chiaro che la strada cominciava ad essere diversa.
“Non avevo pensato neanche per un secondo di diventare prete. Il Signore è passato da lei per rivelarmelo. Dopo un anno di discernimento, ho scelto di rispondere sì a questa chiamata. Un assenso che mi ha portato a una grande pace”. La conversione di Sébastien è stata a dir poco folgorante, e oggi che è sacerdote torna spesso in quel luogo santo che è Medjugorie, grazie a cui scelse di consacrarsi per sempre a Dio.
Venne ordinato sacerdote nel 2011, nella cattedrale di Sainte-Croix in Orléan, e ora propone ogni anno ai suoi parrocchiani un pellegrinaggio sui luoghi della sua conversione.
Nel 2018 è stato persino nominato rettore della basilica di Notre-Dame de Cléry (Loiret), dove c’è una statua della Vergine che ogni anno attira molti pellegrini. E che ha attirato quindi anche lui, dopo Medjugorie.
La storia è raccontata qui