Non siamo certi che il 25 settembre gli italiani siano così desiderosi di recarsi alle urne: hanno le scatole piene dei politici!
I partiti politici proseguono la campagna elettorale, con molte polemiche e con poche proposte. Salvini commenta piccato la possibilità che Giorgia Meloni partecipi a un confronto televisivo in rappresentanza del centrodestra: “A me piacerebbe che tutti potessero confrontarsi con tutti, a me piacerebbe confrontarmi con Enrico Letta”.
L’ex vicepremier auspica che “sulle reti televisive tutti abbiano il modo di confrontarsi con tutti. Non faccio l’organizzatore di dibattiti in tv, ma gli italiani hanno diritto di capire”.
Il segretario dem – riferisce il TgCom – chiede un intervento per mettere un tetto al prezzo dell’energia in Italia e poi attacca la leader di FdI: “Indecente il video postato sullo stupro, ci vuole dignità”.
Letta: “Indecente il video sullo stupro postato dalla Meloni”
“Faccio un appello a tutti perché tutti stiano dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso”. L’ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta riferendosi al filmato pubblicato su Twitter dalla leader di Fratelli d’Italia su un episodio di violenza sessuale a Piacenza.
“C’è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto – ha aggiunto -, quindi invito tutti a fare una campagna elettorale in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone”.
Elezioni, ultimo giorno per le candidature: alle 20 stop alla corsa
È l’ultimo giorno per candidarsi al Parlamento. Corti di Appello e Tribunali resteranno aperte in ogni Regione fino alle 20, termine ultimo dopo il quale partirà la verifica sulla regolarità delle candidature depositate.
I tre magistrati nominati dai presidenti di Corte di Appello e Tribunali, di cui uno con funzioni di presidente, avranno poi massimo 48 ore (martedì e mercoledì) per dare il nulla osta definitivo alle candidature al nuovo Parlamento.
Conte ed i 5stelle, snobbati nei salotti che contano
Parla di “strascico negativo” nel rapporto con il Pd, di augurio di poter “governare da solo” ma la considera una realtà “improbabile”. Per questo, Giuseppe Conte non esclude di dover lavorare con altre forze politiche in futuro: “Ci può stare”, dice. A partire proprio dai dem, compagni del suo secondo governo e dell’appoggio a Mario Draghi.
Ma avverte: “Le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti ed esigenti, direi intransigenti”, spiega ospite di Mezz’ora in più su Rai Tre: “D’ora in poi ci sederemo a un tavolo con condizioni ancora più chiare del passato… Non cederemo su nulla”, avverte l’ex premier e presidente del M5s. Per Conte, non è arrivato nè l’invito al programma di Bruno Vespa, nè l’istanza a partecipare al meeting di Comunione e Liberazione. Non è un bel segnale, di solito si allontanano le persone delle quali si ha paura.
Chi vivrà vedrà