I vigili del fuoco, la protezione civile e altri soccorritori sono al lavoro incessantemente anche per fornire aiuti a sfollati e persone che hanno subito danni o hanno case inagibili
E’ stata una notte di terrore quella vissuta dai cittadini marchigiani, travolti da una bomba d’acqua che ha devastato parte delle province di Pesaro Urbino e Ancona, dall’entroterra fino alla costa. In un solo pomeriggio le Marche sono state travolte dalla quantità di pioggia che solitamente cade in sei mesi.
A fine giornata si contano 10 morti e 3 dispersi, ma le speranze di trovare vivi questi ultimi sono ridotte al lumicino. Tra loro il piccolo Mattia, strappato a otto anni dalle braccia della madre che tentava di sottrarlo alla furia dell’acqua, la 56enne Brunella Chiù e sua figlia diciassettenne Luisa Bartolucci.
Proseguono senza sosta nel Senigalliese (Ancona), e sono continuate tutta la notte, le ricerche delle tre persone che ancora risultano disperse (Mattia, 8 anni, la 56enne Brunella Chiù e un uomo di Arcevia). In particolare nella zona di Barbara-Castelleone di Suasa dopo il maltempo e le esondazioni che hanno causato dieci morti. Al momento, secondo le prime informazioni, non vi sarebbero novità.
I vigili del fuoco, che provengono anche da Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Abruzzo, la protezione civile e altri soccorritori sono al lavoro incessantemente anche per fornire aiuti a sfollati e persone che hanno subito danni o hanno avuto case inagibili a causa dell’acqua e del fango. Starebbe invece tornando parzialmente attivo il servizio idrico all’interno di case e attività che era stato interrotto in varie zone da venerdì mattina.