Il Vangelo di oggi: martedì, 18 ottore 2022
Lettura e commento al Vangelo del giorno – Lc 10,1-9: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.”
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore
Commento a cura di Paolo Curtaz
In questo giorno la Chiesa celebra due fratelli, Cirillo e Metodio, i quali hanno saputo evangelizzare l’Europa. Se solo avessimo l’umiltà di riconoscere che nella nostra storia la santità ha avuto un ruolo fondamentale! Rispettando la laicità dello Stato e le necessarie distinzioni fra religione e politica, è indubbio che l’Europa è intessuta di vangelo e di santi che l’hanno resa grande. Uomini e donne di epoche diverse, di culture diverse, di esperienze diverse, capaci di fare unità in Cristo delle proprie esperienze.
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La ricerca di Dio accomuna milioni di uomini e donne che in Europa hanno costruito, lottato, creduto. Fra i tanti i due fratelli che hanno evangelizzato i paesi dell’Est, inventandosi addirittura un alfabeto (il cirillico, appunto) per poter evangelizzare. Questo manca ai nostri burocrati europei: la voglia di sognare, di inventarsi modi e strumenti per costruire una storia, non solo un’economia (piuttosto instabile, peraltro!).
E oggi, in Italia, non possiamo non pregare anche san Valentino, vescovo di Terni, considerato patrono degli innamorati. Che bello il fatto che sia proprio un vescovo patrono di chi ama!
A lui affidiamo coloro che si amano e coloro che, invece, sono feriti dall’avere amato male o le persone sbagliate…