Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano per Vaticannews.va
Papa Francesco, dopo la Messa presieduta nella basilica di San Pietro nella solennità dell’Epifania, ricorda che i Magi sono noti “per i doni che hanno fatto”. Ma innanzitutto “ricevono tre doni che riguardano anche noi”.
La chiamata
Il primo dono, sottolinea il Pontefice all’Angelus, è la chiamata. I Magi, spiega Francesco, non l’hanno avvertita “per aver letto la Scrittura o aver avuto una visione di angeli, ma mentre studiavano gli astri. E si sono messi “in cammino verso quello che non conoscevano”.
Colti e sapienti, sono stati affascinati più da ciò che non sapevano che da ciò che già sapevano. Aperti a quello che non conoscevano. Si sono sentiti chiamati ad andare oltre, non si sono sentiti felici rimanendo lì: no, chiamati ad andare oltre. E questo è importante anche per noi: siamo chiamati a non accontentarci, a cercare il Signore uscendo dalle nostre comodità, camminando verso di Lui con gli altri, immergendoci nella realtà. Perché Dio chiama ogni giorno, qui e oggi. Dio ci chiama, ognuno di noi, ogni giorno, ci chiama qui e ci chiama oggi, ci chiama nel nostro mondo.
Il discernimento
Il secondo dono che ricevono i Magi è il discernimento. Il Pontefice sottolinea che “non si lasciano ingannare da Erode” e sanno distinguere “tra la meta del percorso e le tentazioni che trovano sul cammino”. Quant’è importante saper distinguere la meta della vita dalle tentazioni del cammino!
Saper rinunciare a ciò che seduce, ma porta su una brutta strada, per capire e scegliere le vie di Dio! È un grande dono il discernimento, e non bisogna mai stancarsi di domandarlo nella preghiera.
(CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Angelus di Papa Francesco per l’Epifania
Per iscriverti gratuitamente al canale You Tube della redazione: https://bit.ly/2XxvSRx ricordati di mettere il tuo ‘like’ al video, condividerlo con gli amici ed attivare le notifiche per essere aggiornato in tempo reale sulle prossime pubblicazioni.
Non dimenticare di iscriverti al canale (è gratuito) ed attivare le notifiche
La sorpresa
I Magi, osserva Francesco, ci parlano di un terzo dono: la sorpresa. Dopo un lungo viaggio trovano “un bambino con la mamma”, una “scena tenera”, ma “non stupefacente”.
Accolgono la sorpresa di Dio e vivono con stupore l’incontro con Lui, adorandolo: nella piccolezza riconoscono il volto di Dio. Umanamente siamo tutti portati a ricercare la grandezza, ma è un dono saperla trovare davvero: saper trovare la grandezza nella piccolezza che Dio tanto ama. Perché il Signore s’incontra così: nell’umiltà, nel silenzio, nell’adorazione, nei piccoli e nei poveri.
La chiamata, il discernimento, la sorpresa. “Oggi sarebbe bello – conclude il Papa – fare memoria di questi doni, che abbiamo già ricevuto: ripensare a quando abbiamo avvertito una chiamata di Dio nella vita; oppure a quando, magari dopo tanta fatica, siamo riusciti a discernere la sua voce; o ancora, a una sorpresa indimenticabile che Egli ci ha fatto, stupendoci”.
Preghiamo per l’Ucraina
Nel post Angelus Papa Francesco ha rivolto di cuore il suo augurio “alle comunità delle Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, che domani celebrano il Natale del Signore”. “La nascita del Salvatore infonda conforto e infonda speranza, ispiri passi concreti che possano condurre alla fine dei combattimenti e alla pace. Preghiamo tanto per l’Ucraina e per la pace”. Il Pontefice ha anche ricordato che nella festa dell’Epifania si celebra la Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi.
“Saluto tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che in ogni parte del mondo diffondono la gioia di essere amici di Gesù e si impegnano, con la preghiera, i sacrifici e le offerte, a sostenere i missionari del Vangelo”. In particolare, il Papa ha salutato “i partecipanti al corteo storico-folcloristico “Viva la Befana”, che quest’anno è stato realizzato dal Comune di Foligno sui temi della pace, della solidarietà e della fratellanza tra i popoli”.