Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Il cambiamento delle condizioni di vita dell’uomo, nel mondo tecnologico; l’impatto delle nuove tecnologie sulla definizione stessa di “uomo” e di “relazione”; il concetto di “conoscenza” e le conseguenze che ne derivano. Tre sfide e un “compito enorme”: rispondere assumendo le prospettive della complessità, del dialogo trans-disciplinare e della collaborazione tra soggetti diversi. È quanto il Papa indica ai membri della Pontificia Accademia per la Vita ricevuti nella Sala del Concistoro in occasione dell’Assemblea Plenaria in corso oggi e domani in Vaticano sul tema “Convergin on the person. Emerging Technologies for the Common Good”.
Rapidità e inter-dipendenza
Il rapido sviluppo dei mezzi tecnici rende più intensa ed evidente l’interdipendenza tra l’uomo e la “casa comune”, constata Francesco, esortando a “vigilare sulla velocità delle trasformazioni e sull’interazione tra i cambiamenti”:
La forza e l’accelerazione degli interventi è tale da produrre mutazioni significative, sia nell’ambiente che nelle condizioni di vita dell’uomo, con effetti e sviluppi non sempre chiari e prevedibili. Lo stanno dimostrando varie crisi, da quella pandemica a quella energetica, da quella climatica a quella migratoria, le cui conseguenze si ripercuotono le une sulle altre, amplificandosi a vicenda. Un sano sviluppo tecnologico non può non tener conto di questi complessi intrecci.