Mi hai chiamato, o mio Signore e ti ho detto il mio sì. Riflessione per la V domenica di Quaresima, domenica 26 marzo 2023
Il cammino quaresimale è per tutti un cammino di imitazione, condivisione, configurazione a Cristo Gesù. L’abbiamo chiamato un cammino di “conformazione” intendendo per questo l’impegno a diventare in tutto partecipi della sua stessa vita.
Mentre i giorni passano e si avvicina il momento culminante della totale conformità che Egli compirà quando ci renderà concorporei e consanguinei a lui facendoci mangiare la sua carne e bere il suo sangue, vogliamo osservare i suoi progetti ed unirci a lui nel portarli a compimento.
Egli, il Figlio di Dio, divenne uomo per liberare l’uomo dalla schiavitù in cui era caduto. Grande dono fu il suo: volle arricchire l’uomo di grande libertà.
Ma l’uomo, non è assolutamente libero. Non si è creato da sé. Non può disporre dei suoi giorni in massima libertà. Molto relativo è anche l’uso della libertà. È sempre condizionato dal tempo, dal luogo, dalle condizioni di salute e da mille altri agenti che interagiscono nella sua vita. Né c’è qualcuno che possa aiutarlo ad essere totalmente libero. Soltanto Dio, sommo creatore del tempo e dello spazio, è pienamente libero perché unico padrone della sua stessa immensità.
La libertà che l’uomo possiede è un dono di Dio. Il dono della libertà nell’uomo è cresciuto con la incarnazione del Verbo divino. Gesù ha reso l’uomo libero dalla schiavitù del male e dai condizionamenti collegati alla natura umana. Unito a Gesù, l’uomo partecipa della libertà del Figlio di Dio.
Ciascuno deve conservare la sua libertà facendo attenzione a quello che dice Gesù. Libertà piena è non essere schiavi del peccato, vincere tutte le forze che, dentro o fuori di noi, vogliono farci piegare verso atti contrari alla volontà di Dio.
Voglio, oggi, Signore, deporre i miei abiti del male e spezzare le catene dei miei vizi.
Salmo 125,1-6
1 – Cantico de’ gradini. Quando il Signore ricondusse gli esuli di Sion, eravamo come trasognati. 2 Allora fu ripiena [d’un sorriso] di gioia la nostra bocca e la lingua nostra di giubilo. Allora si diceva tra le genti :«Grandi cose ha fatto il Signore per essi!». 3 [Sì], grandi cose ha fatto il Signore per noi; noi siamo in esultanza. 4 Riconduci, o Signore, i nostri esuli come un torrente nel mezzogiorno.
5 Quei che seminan tra le lacrime, nel giubilo mieteranno. 6 Andavano, andavano e piangevano, spargendo il loro seme: vengono ora, vengono nel giubilo, portando i loro covoni.
Filippesi 3,8-14 Proteso verso il futuro corro verso la meta
Giovanni 8,1-11 Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra
INFEDELE ALL’ALLEANZA
Parola di Dio
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adultèrio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo.
Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. (Gv 8,3-6)
Riflessione
Al Sinai il popolo liberato è entrato in alleanza con Jahvé: “Se ascolterete la mia voce ed osserverete la mia alleanza, sarete il mio popolo… sarete per me un regno di sacerdoti ed una nazione consacrata” (Es. 19,4).
Israele incarna in sé la storia stessa di tutta l’umanità. Anch’essa esiste perché da sempre è chiamata a vivere con Dio un rapporto di amore e di salvezza, a percorrere giorno dopo giorno I sentieri che portano al “vivere alla sua Presenza” e del suo amore.
Ma fatica ad accogliere e a vivere quest’adesione totale a Dio.