RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTA DOMENICA – Solo verbi di dialogo e di incontro, oggi. Se il tuo fratello sbaglia, va’ e ammoniscilo: tu fa il primo passo, non chiuderti nel silenzio ostile, non fare l’offeso, ma tu riallaccia la relazione.
Ma che cosa mi autorizza a intervenire nella vita dell’altro? La pretesa della verità? No, solo la parola fratello. Ciò che ci abilita al dialogo è la fraternità che tentiamo di vivere, non la verità che crediamo di possedere. Il dialogo politico è quello in cui si misurano le forze, ma il dialogo evangelico è quello in cui si misurano le sincerità.
Non nell’isolamento del privato, allora, non nell’illusione dei grandi numeri, tutto inizia dalla più piccola comunità: io-tu.
Lontano dalle istituzioni, nel cuore della vita, tutto inizia da io-tu.
Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello. Verbo stupendo: guadagnare un fratello. Il fratello è un guadagno, un tesoro per te e per il mondo. Investire in fraternità è l’unica politica economica che produce vera crescita.
Tutto quello che legherete o che scioglierete sulla terra, lo sarà anche in cielo. Legare e sciogliere. Questo potere non è conferito alla gerarchia, ma è per tutti i credenti: è il potere di creare comunione o separazione. «Il potere di perdonare il male non è il potere giuridico dell’assoluzione, è il potere di diventare una presenza trasfigurante anche nelle esperienze più squallide, più impure, più alterate dell’uomo» (Don Michele Do). Diventare presenza trasfigurante, fare cose che Dio solo sa fare: perdonare i nemici, trasfigurare il dolore, immedesimarsi nel prossimo, queste sono cose divine, che possono trasformare, trasfigurare le relazioni…
Ciò che avrete legato, riunito attorno a voi, le persone, gli affetti, le speranze, non andrà perduto; e ciò che avrete sciolto, liberato attorno a voi, energie, vita, audacia, sorrisi, lo ritroverete liberato per sempre, nella storia della terra e in quella del cielo, unica storia. «Ciò che scioglierete»: come lui che ha sciolto Lazzaro dalle bende della morte; «ciò che legherete»: come lui che ha legato a sé uomini e donne capaci di fare le cose che Dio fa. Ciò che scioglierete avrà libertà per sempre, ciò che legherete avrà comunione per sempre.
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.
Non solo nella preghiera, ma anche nell’uomo e nella donna che si amano, nella complicità festosa di due amici, in chi lotta per la giustizia, in una madre abbracciata al suo bimbo, Dio è lì. Ma a cosa serve la presenza di Cristo? Che cosa genera? Cristo è anima e vita di tutto ciò che esiste, presenza trasformante dell’io e del tu che diventano noi, è la forza di amare che ti convoglia nello stellato fiume (M. Luzi). Quella forza che convoglia Dio nell’umano torrente. a cura di Padre Ermes Ronchi
Articolo molto interessante esprime messaggi forti,profondi.La parola “fratello” non può non scuotere le nostre coscienze soprattutto in tempi come questo in cui la vita sembra valere meno che zero.