Nuova tragedia della disperazione in mare. Un barcone con 250 persone a bordo è affondato a largo delle coste libiche, e i morti accertati sarebbero già 160. Lo ha reso noto la marina di Tripoli nella tarda serata di ieri, ma le informazioni che giungono da Tripoli sono ancora frammentarie.
Il portavoce della marina libica ha aggiunto che molte delle vittime sono donne e che i soccorsi e le ricerche sono stati resi difficili dagli scarsi mezzi a disposizione della guardia costiera. La maggioranza delle navi sono battelli da pesca e rimorchiatori presi in prestito dal ministero del Petrolio.
Sarebbero, invece, circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l’incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che – da una seconda imbarcazione – avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro”. A raccontare la vicenda agli operatori dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Sicilia sono stati i due sopravvissuti di nazionalità palestinese.
I naufraghi sono stati soccorsi dalla nave mercantile Pegasus, che incrociava nella zona. Alle operazioni ha partecipato anche un elicottero della Guardia costiera italiana e uno della Marina greca, che ha trasportato d’urgenza tre superstiti che sarebbero in gravi condizioni verso un ospedale ellenico. In particolare una bambina ha sofferto di una grave ipotermia per essere stata a lungo nell’acqua gelida.
Cinque dei migranti in mare si sono salvati grazie all’intervento di un ATR 42 della guardia costiera di Catania. Il velivolo alla loro vista ha lanciato fumogeni e una zattera di salvataggio che è stata raggiunta a nuoto dai migranti in mare. Sul posto sono state intanto dirottate le navi Koulista e Verdi, che erano nei pressi.
Intanto sono arrivati alle 23 di venerdì sera a Pozzallo i 386 i migranti salvati dalla Guardia Costiera. La segnalazione di soccorso – dice una nota – era pervenuta alla Centrale Operativa di Roma giovedì mattina tramite una chiamata da un telefono satellitare. Sul punto sono stati inviati alcuni mercantili. Uno di essi, il Pegasus, battente bandiera panamense, ha individuato il barcone con a bordo 384 migranti. Dopo averli presi a bordo, ha cominciato a dirigersi verso il porto di Pozzallo. Durante la navigazione, sono stati avvistati due uomini in mare (naufraghi di cui abbiamo riferito sopra), recuperati dall’equipaggio del mercantile. Per uno dei due migranti si è resa necessaria un’evacuazione medica da parte del personale dell’elicottero della Guardia Costiera, che a bordo aveva anche un medico del Cisom, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire