CAMPANIA – SALERNO – I vescovi della Campania esprimono “amarezza e solidarietà” all’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, per le contestazioni avvenute nel corso della processione di S. Matteo a Salerno. L’“amarezza” corrisponde al constatare “una vera e propria ferita inferta ad una Chiesa che venera intensamente i suoi Santi” e che “atteggiamenti pretestuosi e prese di posizione ingiustificate hanno decisamente deturpato nel suo autentico volto” mentre si cercava di vivere “una serena e gioiosa esperienza di fede nell’autenticità della tradizione cristiana”. “La processione – ricordano i presuli – è testimonianza di fede: vede tutte le componenti ecclesiali impegnate, insieme, in ‘un cammino che aiuti tutti a vivere la bellezza dell’essere cristiani e a fare della venerazione dei Santi una concreta occasione di crescita’, personale e comunitaria”. Dunque “amarezza per una Chiesa ferita nella sua autenticità, mentre promuove una coerente ‘valorizzazione della pietà popolare’ la quale ‘difficilmente può armonizzarsi, confondersi o scendere a compromessi con prassi che derivano da forme di sincretismo magico-religioso e di ritualismo prive di spessore ecclesiale e spirituale’”.
Quanto è accaduto esige, secondo i vescovi campani, “rinnovato vigore nel cammino di evangelizzazione, teso a promuovere e valorizzare autenticamente la pietà popolare. È necessario, ai vari livelli di responsabilità ecclesiale e sociale, incentivare un cammino di approfondimento per ridurre le zone d’ombra che tradiscono la qualità autentica della pietà popolare, per evitare che alcune ‘feste popolari nella nostra regione abbiano solo la parvenza del sacro’; siano ‘svuotate del loro contenuto cristiano’ e, di fatto, ‘non rendono credibile la fede agli occhi dei lontani’”. È quanto viene indicato dal Documento dei vescovi campani, “Evangelizzare la pietà popolare. Norme per le feste religiose”, approvato a maggio 2013, che “non vuole in alcun modo inibire la sensibilità veramente popolare dei fedeli ma chiede che ‘le feste religiose siano autentiche celebrazioni di fede incentrate nel mistero di Cristo e siano purificate da infiltrazioni profane’”. Tali indicazioni, che l’arcivescovo di Salerno ha fatto proprie, “devono essere accolte dai fedeli evitando atteggiamenti supponenti e pretestuosi, che di fatto snaturano e offendono la natura stessa della fede popolare”. I vescovi della Campania auspicano che “le manifestazioni del culto popolare siano sempre più espressioni autentiche e comunitarie di vera fede e testimonianza dei genuini sentimenti religiosi della comunità”. Fonte: Agensir